Sinner come Ettore, Alcaraz come Achille. Una sfida omerica


Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono destinati a dar vita a una rivalità epica
Ora che Sinner, battendo il campione uscente Alcaraz, ha sfatato l’eterno tabù dello sport italiano (mai fino a ieri un nostro tennista aveva vinto Wimbledon), beh, vorrei magari cercare di evitare il luogo comune, il richiamo perenne alla mitica rivalità tra Federer e Nadal con aggiunta di Djoko e bla bla bla. E nemmeno sono disposto a scomodare i fantasmi di Coppi e Bartali, di Senna e Prost, di Muhammad Ali e Joe Frazier. Per carità, va tutto bene: ma qui, con Sinner e Alcaraz, siamo oltre.
Siamo a Omero e non sto esagerando. Siamo alla narrazione, dolorosamente inevitabile, della contrapposizione tra Ettore e Achille sulle pagine dell’Iliade. Perché già allora, nella Grecia delle leggende, non poteva esserci spazio per due re, due dominatori, due eroi. Ora, come ebbe a scrivere un signore molto più bravo di me, ora, ditemi, a scuola chi di noi non ha tifato per Ettore, pur sapendo che alla fine avrebbe perso contro il Pelide protetto dagli dei? E tutte le volte abbiamo chiuso il libro prigionieri di una insanabile malinconia.
Ieri a Wimbledon, invece no. Alcaraz era Achille per una serie di ragioni facilmente spiegabili. Aveva trionfato nelle ultime due edizioni del torneo. Aveva battuto Sinner negli scontri diretti più recenti. Soprattutto, lo spagnolo aveva mangiato all’italiano un pezzetto di cuore a Parigi, cancellando tre match point e poi imponendosi al culmine di uno strazio emotivo degno di una sceneggiatura di Hollywood. Ma ieri, dicevo, no. Stavolta l’ha spuntata Ettore. Non che l’ipotesi fosse esclusa dai pronostici, Jannik è un Campionissimo e lo aveva abbondantemente già dimostrato. Ma veniva dai precedenti che ho descritto.
Questo giovane uomo è sorretto da una forza interiore davvero degna della penna di Omero. Era stato schiacciato da un Tir. Si è rialzato. Ha fatto quello che il Fato negò all’avversario di Achille.
Per nostra fortuna, nel nuovo millennio Ettore è italiano. E si chiama Jannik Sinner.
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