Thuram si scalda. Marcus con Lautaro e Calha alla guida. A Napoli la top Inter
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Alla Coppa Italia e al Diavolo torneranno a pensare tutti ad aprile, soprattutto Marcus Thuram che, con treccine afro alla Sean Paul sotto al cappellino, ieri osservava da vicino i compagni e scavalcava la rete per esultare con Arnautovic. Adesso l’Inter nella sua interezza, compreso il francese in confortante ripresa, può davvero concentrare ogni grammo di energia sulla trasferta più attesa, complicata e perfino “estrema” dell’anno, viste le conseguenze emotive e di classifica. Stamattina si torna immediatamente a sudare alla Pinetina per preparare la sfida al Napoli di sabato, che indirizzerà una volta per tutte il campionato nerazzurro. Con il sorpasso dell’ultimo turno la squadra di Simone Inzaghi si è messa in una posizione più comoda: un eventuale pareggio non è più da buttare al macero, ma nessuno pensa di andare al risparmio o accontentarsi. Troppo invitante la possibilità di sfrecciare via a +4 su Antonio Conte e aiuterebbe a tenere a distanza di sicurezza l’Atalanta, tornata ad avvicinarsi con fare minaccioso. Da oggi a venerdì, data della partenza verso Sud, sono previsti tre allenamenti completi per iniziare a lucidare la migliore formazione possibile al netto dei tanti infortuni. Thuram non sente più il dolore alla caviglia sinistra che lo ha azzoppato sin dal naufragio di Firenze. Dopo aver partecipato per metà all’allenamento di lunedì, oggi sarà in gruppo. È il via libera per poi riprodurre a Napoli l’attacco delle notti magiche, la ThuLa che manca dall’inizio proprio dal 6 febbraio al Franchi. Le punte alle loro spalle non hanno certo la stessa efficienza e non sarà il capolavoro di ieri di Arnautovic a cambiare lo stato dell’arte: l’austriaco tornerà in panchina assieme a Taremi, e probabilmente pure a Correa. Lo stesso Toro contro la Lazio è stato risparmiato, giusto per non avere nuovi accenni di stanchezza in uno stadio intitolato a Maradona. In questo strano mese, l’argentino ha sentito parecchio la mancanza del gemello francese, ma ha messo la testa al momento giusto contro il Genoa.
Il turnover in Coppa Italia è stato espanso fino ai massimi da Inzaghi, togliere in un colpo solo 9 titolari (uno, Sommer, obbligato da una microfrattura al pollice) è un estremo a cui il tecnico nerazzurro non aveva abituato. Lo staff ha fatto un preciso lavoro fisico durante la scorsa settimana, consacrata soltanto all’allenamento e senza partite in mezzo – una rarità –, così ora tutti sperano di raccogliere i frutti proprio sabato. Dovrebbero sciogliersi, soprattutto, i muscoli della mediana, cambiata per intero contro la Lazio. Solo Micki era stato provato tra i titolari alla viglia, ma si è poi evitato la prevista fatica supplementare quando ieri Frattesi ha dato garanzie fisiche (Davide poi, però, è uscito anche lui dolorante e andrà valutato). Il trio delle vecchie meraviglie Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan tornerà, dunque, al completo con le consegne di sempre. Se l’italiano era uscito dalla battaglia contro il Genoa particolarmente stanco, è più anomala la panchina-bis di ieri per il turco. L’importanza di Calha, quello vero, è capitale, ma ora fatica a ritrovare i vecchi standard di eccellenza dopo l’infortunio. Anche al regista ieri sono stati risparmiati minuti in funzione anti-Conte e il ritorno al gol su rigore aggiunge altra fiducia.
Il reparto in cui Inzaghi ha più certezze resta la difesa: senza Sommer, Martinez ha mostrato il perché siano stati sganciati 13 milioni per lui. Davanti al portiere spagnolo, è stato risparmiato finalmente Bastoni, che in questo 2025 era partito dall’inizio 12 volte su 13. Sulla sua stessa linea, dovrebbe tornare Acerbi, di nuovo con la forza della gioventù nonostante i 37 anni e un infortunio che l’aveva tenuto sul soglio della porta per quasi tre mesi, più Pavard, uno degli unici due big ieri in campo. L’altro era Dimarco, che sarà confermato sabato, anche perché a sinistra è rimasto in solitudine. Il problema per Simone si concentra sulle fasce, entrambe funestate di guai. Carlos Augusto resterà in dubbio per Napoli con poche possibilità di farcela, mentre Zalewski ha alzato bandiera bianca per un paio di settimane per un risentimento al soleo della gamba destra. Il mancino azzurro le deve quindi giocare tutte, più o meno come a destra Dumfries, che ieri pensava di respirare un po’ e, invece, è dovuto entrare a freddo dopo 20’ appena. Darmian è uscito per un risentimento ai flessori della coscia destra, sarebbe servito eccome su entrambi i lati.
La Gazzetta dello Sport