Al-Rajhi: "Con Toyota punto al podio dell'Abu Dhabi Desert Challenge. Poi il bis alla Dakar"
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La vittoria della Dakar 2025 ha dato ancora più motivazioni a Yazeed Al-Rajhi. L'obiettivo è ripetersi e il saudita è pronto a tornare sul Toyota Hilux del team Overdrive Racing per l'Abu Dhabi Desert Challenge, seconda tappa del campionato del mondo Fia World Rally-Raid Championship (W2RC). La sfida si preannuncia a due: Yazeed, in coppia con il navigatore Timo Gottschalk, contro Nasser Al-Attiyah, vincitore di questo evento per ben quattro volte e grande favorito della vigilia, anche a fronte di un evidente determinazione nel voler riscattare il podio perso della Dakar per una manciata di minuti. Abbiamo parlato con Yazeed Al-Rahji che si gode l'accresciuta popolarità.
Ha avuto modo di realizzare la vittoria?
"Sicuramente, abbiamo festeggiato con tutta la squadra e poi ci siamo dedicati alla pianificazione della stagione, partendo proprio da qui".
Come è stato recepito il successo in Arabia Saudita?
“È stato un grande evento, capace di suscitare molto interesse. Sicuramente abbiamo aperto la strada. Adesso molti connazionali iniziano a pensare di partecipare, anche se sappiamo che è una prova molto impegnativa".
Seconda prova di campionato, l'Abu Dhabi Desert Challenge è una corsa lunga 1.900 km nelle dune, un terreno a lei familiare.
"In realtà confesso che mi divertono molto di più i passaggi rocciosi e le piste veloci. Ma certo il deserto dell'Empty Quarter è un po' il giardino di casa. Lo scorso anno siamo andati vicini a vincere l'Addc, ma poi abbiamo avuto un problema di sospensioni abbiamo dovuto abbondonare la gara. L'obiettivo adesso è fare bene".
Vincere la Dakar ha cambiato qualcosa nel suo approccio alla gare?
"Vogliamo ripeterci. Corriamo con questo sogno e grazie anche all'esperienza acquisita, ci stiamo preparando per vincere ancora nel 2026".
"La costanza paga nei rally raid per cui non vogliamo prenderci troppi rischi. Siamo in testa al campionato e non vogliamo perdere tutto. Dobbiamo fare una gara intelligente, il che significa che non si deve necessariamente vincere. Vogliamo conquistare il maggior numero di punti possibili".
Che tipo di gara si aspetta?
"Tanti piloti vorranno attaccare, noi vogliamo stare un attimo alla finestra e vedere cosa succede, puntiamo al podio. Valuteremo di volta in volta quando spingere e quando essere più conservativi".
Promossa l'ultimissima generazione del Toyota Hilux V6 T1 Evo, soprattutto dopo il passaggio da un V8 aspirato a un più efficiente 3.5 V6 biturbo.
"È una macchina molto robusta e anche competitiva. Lo abbiamo visto negli anni. Certo con i regolamenti molto stretti, il livello delle vetture è simile, dobbiamo lavorare anche sul telaio e le sospensioni e poi chiaramente il lavoro del pilota e del navigatore".
Alla Dakar Toyota ha dominato, e anche l'Abu Dhabi Desert Challenge è cominciato con il Gr Dkr Hilux di Moraes davanti a tutti. Qual è il segreto di questo modello?
"Una macchina competitiva, il lavoro della squadra e noi piloti che continuiamo a fare la differenza".
La Gazzetta dello Sport