Cohousing, Soroptimist Club Padova dona parte dell'arredo di tre alloggi

Il Comune di Padova è da tempo impegnato nel trovare soluzioni all’emergenza abitativa che interessa anche la nostra città con una particolare attenzione alle fasce di fragili della popolazione. Tra queste iniziative c’è il progetto “Coabitare per l’autonomia” che ha l’obiettivo di favorire percorsi di autonomia abitativa per giovani neo maggiorenni in uscita da accoglienze in comunità residenziali, e che con l’arrivo della maggiore età devono affrontare in autonomia il percorso di vita senza poter contare sulla famiglia di origine (care leavers) in quanto destinatari di progetti di tutela nella minore età. Inoltre il progetto prevede anche soluzioni di cohousing per madri con bambini che si trovano emergenza abitativa causa sfratto o per la necessità di lasciare l’abitazione perché vittime di violenza domestica.
Per rendere abitabili e quindi utilizzabili tre alloggi destinati a questo progetto è naturalmente necessario arredarli e Soroptimist Club Padova ha donato una parte dei mobili e degli elettrodomestici con un contributo di 3.200 euro. La presidente di Soroptimist Club Padova Margherita Morpugo spiega: «Quando il comune ci ha proposto di sostenere questo progetto, lo abbiamo da subito trovato in sintonia con la nostra mission. Quello che ci piace di questa progettualità è che è disegnata per avere un impatto su generazioni di giovani. Le persone che verranno ospitate in queste strutture, giovani donne o neo maggiorenni, in entrambi i casi non hanno famiglie in grado di sostenerli nel loro percorso di crescita. Sono sì fragili, ma hanno anche grandi potenziali, e quindi ci piace pensare di poter contribuire a fare emergere queste potenzialità anche grazie a questo nostro contributo».
L’assessora all’edilizia residenziale alle politiche abitative e alla vita indipendente Francesca Benciolini sottolinea: «In un momento in cui l'emergenza abitativa è strutturale, riuscire a dare risposte alle fasce più deboli richiede la capacità di inventare soluzioni nuove con i mezzi a disposizione. I progetti di cohousing che stiamo avviando in alcuni appartamenti più grandi del nostro patrimonio ci permettono di utilizzare al meglio questi alloggi ma richiedono la disponibilità di arredi, normalmente non necessari. La collaborazione con il Soroptimist è stata, pertanto, molto preziosa: gli arredi che ci sono stati forniti rendono ora pienamente fruibili queste case dando un tetto a persone che saranno inserite in progetti di autonomia».
Padovaoggi