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Il Governo “condanna” i piccoli comuni: Monti Dauni e Gargano tra le aree senza speranza

Il Governo “condanna” i piccoli comuni: Monti Dauni e Gargano tra le aree senza speranza

Un numero non trascurabile di Aree interne si trova già con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni, in forte declino, con accentuato squilibrio nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni) oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività. Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono nemmeno essere abbandonate a sé stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita”.

In un documento ufficiale, il Governo spiega che per il declino (demografico, economico, occupazionale) di una buona parte dei comuni delle aree interne italiane non c’è nulla da fare. Le aree “senza speranza” di inversione di tendenza sono quelle in verde nella cartina sottostante. Tutte nel Sud, tranne una. In provincia di Foggia, il “verde senza speranza” secondo il governo riguarda sia i Monti Dauni che una parte del Gargano: vale a dire 34 comuni su 61. Un dato che ha fatto andare su tutte le furie i sindaci dei piccoli paesi dei Monti Dauni. “Davvero molto grave quanto scritto nel Piano strategico che di strategico non ha un bel niente. Una sorta di eutanasia assistita – spiega Noè Andreano, sindaco di Casalvecchio di Puglia -. È una mancanza di rispetto nei nostri confronti e anche verso chi vive in questi territori e li presidia”.

“Leggere nel testo della Strategia Aree Interne – aggiunge il sindaco di Castelnuovo della Daunia, Guerino De Luca – che i nostri paesi devono essere accompagnati al lento declino fa molto male ed è irrispettoso nei confronti delle nostre comunità. Qui c’è gente che crede ai propri paesi, che investe denaro. Tutto questo ci conferma che questo governo Meloni non ha nessun interesse nei piccoli paesi. Evidentemente pensano solo alle grandi opere. È come dire ho un figlio malato, e invece di curarlo lo accompagno alla morte, altrimenti non faccio vivere gli altri. Assurdo”.

I sindaci hanno chiesto lumi al ministro Tommaso Foti, in provincia di Foggia per alcuni incontri politici. Foti, che ha la delega alle aree interne, ha risposto così: “Chiacchiere. Questa è la solita polemica che qualcuno ha voluto creare, avendo il pregio di non sapere leggere e capire. Lo dice il CNEL, non il nostro Governo”.

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