Il Papa in condizioni critiche ma stazionarie
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"Le condizioni cliniche del Santo Padre rimangono critiche, ma stazionarie. Non si sono verificati episodi acuti respiratori ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili". Lo dice il Bollettino medico diffuso stasera dalla Sala stampa vaticana.
Papa Francesco ha ricevuto ieri il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e il Sostituto mons. Edgar Pena Parra. "Nel corso dell'udienza concessa al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e a mons. Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali", il Papa ha autorizzato il Dicastero delle cause dei santi a promulgare alcuni decreti sui santi.
Tra questi il decreto riguardante "l'offerta della vita del servo di Dio Salvo D'Acquisto, fedele laico, nato a Napoli il 15 ottobre 1920 e morto a Palidoro il 23 settembre 1943". A questo punto mancherebbe solo il riconoscimento di un miracolo.
E' una decisione senza precedenti perché normalmente a sottoporre i decreti dei santi al Papa è il cardinale titolato del Dicastero dei santi, attualmente Marcello Semeraro.
E' dunque verosimile che il Papa abbia parlato con i maggiori esponenti della Segreteria di Stato anche di altre questioni.
Sarà il cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, a guidare questa sera alle 21 il rosario in Piazza San Pietro per la salute del Papa.
"Mi pare che non ci sia alcun motivo per parlare di dimissioni o per ipotizzarle". Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco ai microfoni di Rtl 102.5. Parlando della catena di preghiera per la salute del Papa, il cardinale aggiunge: "Se il mondo si è fermato per pregare, è una cosa grandissima: una catena di preghiera che si è innalzata al Signore proprio per il Santo Padre Francesco in questo momento così delicato".
"Secondo i bollettini medici, le condizioni di salute del Papa sono in lieve miglioramento. Continuiamo a pregare affinché migliori sempre di più, fino alla completa guarigione e al ritorno al suo ministero", conclude Bagnasco.
Il geriatra: "Il Papa è grave ma il quadro non è critico, non c'è sepsi"La situazione clinica del Pontefice "resta sicuramente grave e importante ma non direi critica e, al momento, non ritengo vi siano segnali di una condizione di sepsi iniziale". Lo afferma il presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg), Dario Leosco, commentando l'ultimo bollettino sulle condizioni di Papa Francesco che segnala un 'lieve miglioramento'. Il Papa, rileva all'ANSA, "sta dimostrando di avere una tempra forte e sta reagendo, e questo è positivo. Ma questa condizione clinica potrebbe protrarsi a lungo, dato il quadro complesso, e concordo con il fatto che la prognosi resti riservata". "Gli episodi di crisi respiratoria che il Papa ha avuto - spiega Leosco - sono dovuti alla componente asmatica che provoca una restrizione delle vie respiratorie, ovvero una broncocostrizione. Quindi l'aggravamento riscontrato anche ieri non credo sia giustificato dal mancato controllo dell'infezione respiratoria, bensì dalla condizione dei bronchi che è critica e può essere controllata solo dalla somministrazione di farmaci cortisonici". Il fatto che il Pontefice "entri ed esca da questi quadri altalenanti di aggravamento della condizione respiratoria - rileva il geriatra - appare cioè più legato alla componente asmatica e potrebbe dunque non essere legato alla mancata risposta alla terapia antibiotica". Quanto all'anemia, "l'infezione di per sè provoca una depressione dell'attività del midollo e quindi una riduzione della produzione di cellule sanguigne, così come il fatto che sia sottoposto ad una terapia antibiotica massiccia".
Ad ogni modo, ribadisce l'esperto, "se si passa da una situazione instabile ad una più stabile, come pare stia accadendo, credo che non ci siano degli elementi che possano far prevedere al momento una condizione di sepsi. La sepsi infatti è una condizione grave che non si risolve a breve. Pertanto mi pare che il quadro clinico generale non sia da collegarsi ad un problema septico. L'ossigenoterapia resta invece necessaria per mantenere una condizione accettabile dei parametri respiratori". Il rischio è però che il Pontefice perduri in questo quadro clinico 'altalenante' ma sostanzialmente critico: "Il superamento dell'attuale condizione di criticità - afferma Leosco - dipende dall'andamento dell'infezione polmonare che è espresso dagli indici infiammatori sistemici, quindi dall'emocromo, dai globuli bianchi e la proteina C reattiva. La risposta alla terapia antibiotica dipende dall'andamento di questi parametri, che al momento non sono resi noti nel bollettino. Sono dunque ore decisive per valutare la risposta alla terapia antibiotica". Ad ogni modo, "sia pure a fronte di una tempra forte come quella del Pontefice - conclude il presidente Sigg - questa condizione di criticità potrebbe durare a lungo".
ansa