Il solito McKennie: d'estate con la valigia, poi gioca sempre. Ma stavolta...

In bilico di nuovo, per la terza estate di fila. Quello tra McKennie e la Juventus è un tira e molla che va avanti da quando in panchina c’era Allegri, poi è proseguito con Motta e ora la situazione si ripropone con il nuovo corso di Tudor. Cambiano le stagioni e gli allenatori ma non questo suo status da eterno partente. E allora ecco che anche quest’estate Weston sembra più uno di quei giocatori con la valigia in mano che uno di quelli da cui la Juve sembra intenzionata a ripartire.
La linea di Comolli è chiara e quello che ha spiegato per altri elementi della rosa vale anche per McKennie: con l’offerta giusta, un giocatore può partire. E questa frase applicata allo statunitense - che non è un intoccabile - è validissima. Al momento, per ipotizzare una sua permanenza alla Juve probabilmente non basterebbe nemmeno un incantesimo con la sua bacchetta magica, quella che agita verso gli spalti per esultare dopo un gol.
È un film già visto, quello di McKennie ai margini della Juve. L’estate scorsa il centrocampista finì addirittura fuori rosa, dopo aver rifiutato la proposta di rinnovo prima e il trasferimento all’Aston Villa dopo. Nel giro di un mese di allenamento al campo 2, l’americano ha accettato di rinnovare per un anno in più senza aumento di stipendio ed è stato reintegrato fino a diventare pure un giocatore importante della gestione di Thiago Motta. Tudor lo ha ritrovato più maturo dopo la prima stagione in bianconero con Pirlo in panchina: l’americano però è tornato allo stesso punto dello scorso anno, prossimo alla scadenza e con una proposta di rinnovo congelata per le cifre spropositate. Fin qui McKennie ha rifiutato tutte le offerte.
La Gazzetta dello Sport