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Israele annuncia: la barca della Flotilla dirottata, chi a bordo sarà rimpatriato

Israele annuncia: la barca della Flotilla dirottata, chi a bordo sarà rimpatriato

Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato oggi che la barca umanitaria Madleen, diretta a Gaza con a bordo l'attivista svedese Greta Thunberg, è stata dirottata e sta per attraccare in Israele da dove i suoi passeggeri dovranno "tornare nei loro Paesi".La barca a vela "sta dirigendosi in sicurezza verso le coste di Israele. E' previsto che i passeggeri tornino nei loro paesi", ha dichiarato il dicastero in una nota poco dopo che la ong Freedom Flotilla che ha noleggiato la nave ha annunciato che l'imbarcazione era stata "abbordata" dalle forze israeliane. "Le comunicazioni con la Madleen sono state interrotte. L'esercito israeliano ha sequestrato la nave", ha dichiarato l'organizzazione su Telegram sostenendo che l'equipaggio è stato "rapito dalle forze israeliane".

La giornata di ieri:

L'ordine d'Israele è tassativo: la nave Madleen della Freedom Flotilla che nelle prossime ore cercherà simbolicamente di forzare il blocco attorno alla Striscia di Gaza per portare aiuti alla popolazione va fermata, a tutti i costi. "Ho dato l'ordine all'Idf di agire affinché la Madleen non raggiunga Gaza. All'antisemita Greta e ai suoi amici dico chiaramente: tornate indietro, perché non raggiungerete Gaza", ha dichiarato il ministro della Difesa, Israel Katz, rivolgendosi all'attivista ambientalista svedese Greta Thunberg, a bordo con altri 11 volontari provenienti da Brasile, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Turchia, compresa l'eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan.

Il veliero di 18 metri è salpato il primo giugno da Catania e ora veleggia lungo le acque territoriali egiziane verso la meta irraggiungibile della costa di Gaza. Hassan è fra l'altro latrice di una lettera-appello, firmata da oltre 200 europarlamentari, che chiede che Madleen, carica di aiuti umanitari, sia lasciata passare. Israele ha ribadito che non permetterà che il blocco, in vigore dal 9 ottobre del 2023, due giorni dopo il pogrom commesso da Hamas, sia violato da nessuno.

Come non fu permesso il mese scorso alla nave Conscience, incendiata in un attacco di droni in acque internazionali. E nemmeno a tutti i tentativi precedenti, a cominciare da quello della prima Gaza Freedom Flotilla di sei navi che finì in tragedia il 31 maggio 2010 al largo di Cipro: in un blitz delle forze speciali israeliane a bordo morirono 10 attivisti, per lo più turchi, mentre 10 soldati dell'Idf rimasero feriti.Secondo Katz, "Israele non permetterà a nessuno di rompere il blocco navale di Gaza, che ha lo scopo di prevenire che armi raggiungano Hamas: un gruppo di terroristi assassini che detiene un gruppo dei nostri come ostaggi e commette crimini di guerra".Ma a bordo del Madleen, Hassan ha ribadito: "Resteremo mobilitati fino all'ultimo minuto", ha dichiarato l'eurodeputata. "A bordo siamo dodici civili. Non siamo armati.

Abbiamo solo aiuti umanitari", ha aggiunto prevedendo che gli attivisti saranno fermati, ammanettati, portati ad Ashdod prima di essere espulsi.Nel frattempo, sul terreno il sangue continua a scorrere con decine di vittime in tutta la Striscia. E ancora una volta, con almeno altri cinque civili uccisi mentre erano in fila per il cibo, vicino a un posto di distribuzione dell'Ong israelo-americana Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) nel sud della Striscia. "Cinque martiri e decine di feriti sono stati portati all'ospedale Nasser di Khan Yunis dopo che le forze di occupazione (israeliane) hanno aperto il fuoco contro i civili" all'alba, ha fatto sapere la protezione civile di Gaza. Anche questa volta, la versione dell'Idf afferma che il fuoco è stato aperto su persone che "continuavano ad avanzare in un modo minaccioso per i militari, malgrado gli avvertimenti". Un testimone ha riferito all'Afp che la folla, che aveva iniziato a radunarsi in fila dalle 4.30, dopo circa un'ora e mezza ha iniziato a marciare verso punto di distribuzione della Ghf, criticata da Onu e ong perché accusata di attrarre la popolazione verso aree congeniali all'offensiva militare. La Ghf ha annunciato di aver cominciato a consegnare i camion di aiuti direttamente ai capi delle comunità proprio per evitare lunghi e pericolosi spostamenti alla popolazione affamata.

ansa

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