L’Anac: a Mola sono illegittime le proroghe per il canile

Sono illegittime le proroghe dell’affidamento del canile comunale di Mola di Bari concesse a una cooperativa tra il 2008 e il 2025 «in assenza dei presupposti normativi previsti dalla disciplina di settore e in difetto di un’adeguata motivazione». Lo ha stabilito l’Autorità nazionale anticorruzione, con una delibera del presidente Giuseppe Busia che ha allargato l’attenzione anche all’appalto integrato da 2,3 milioni (in cui sono compresi i lavori di riqualificazione del canile) affidati alla G Scavi, una delle società finite nel mirino delle indagini per le tangenti della Protezione civile pugliese.
Il caso, raccontato dalla «Gazzetta» nei mesi scorsi, parte da un esposto inviato alla Procura ordinaria, alla Procura della Corte dei conti e anche - si apprende adesso - all’Anac, secondo cui il servizio di custodia e assistenza dei cani randagi non può essere garantito sulla base del corrispettivo di 1,50 euro al giorno previsto in un avviso esplorativo di marzo 2025. «L’importo del corrispettivo fissato dall’amministrazione comunale - secondo l’Anac - suscita fondati dubbi circa la sostenibilità economica dell’affidamento e la congruità del prezzo rispetto al costo reale del servizio, con il rischio di compromissione della qualità delle prestazioni rese».
L’amministrazione ha dichiarato in sede di controdeduzioni che sta per essere avviata una gara pubblica per individuare il nuovo gestore: in questo senso l’Anac ritiene «indispensabile» che il Comune «adotti un approccio rigoroso e strutturato alla fase di progettazione, assicurando la redazione di un progetto tecnico ed economico completo e aggiornato che costituisca la base per la determinazione di un corrispettivo congruo e sostenibile». Anche la Corte dei conti ha acquisito gli atti per verificare l’ipotesi di danno erariale sottesa alle proroghe, costate circa 3 milioni.
La Gazzetta del Mezzogiorno