La nuova finanza e quel cambio di passo per lo sviluppo sostenibile

A oggi l’impegno verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Sdgs è elevato a livello globale: 190 dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno presentato i propri piani e le priorità nazionali per lo sviluppo sostenibile.
I paesi europei continuano a guidare l’indice degli Sdgs (in termini di prestazioni complessive Finlandia, Svezia e Danimarca si confermano ai vertici ) mentre i paesi dell’Asia orientale e meridionale superano le altre regioni nei progressi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (tra i paesi che hanno mostrato progressi più rapidi di altri ci sono Benin, Costa Rica, Nepal, Perù, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Uzbekistan).
Tuttavia, a livello globale, a dieci anni dalla loro adozione solo il 16,7% degli obiettivi globali è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030.
Certo, progressi significativi sono stati fatti in servizi di base come accesso all’elettricità e riduzione della mortalità infantile, ma “sulla base del tasso di progresso da quando sono stati adottati dalla comunità internazionale nel 2015, nessuno dei 17 Sdg sarà raggiunto entro il 2030”.
Particolarmente indietro gli obiettivi 2, 11, 14, 15 e 16 rispettivamente Zero fame, Città sostenibili, Vita sott’acqua, Vita sulla terra, Pace giustizia e istituzioni solide. Cinque obiettivi sono invece in via di miglioramento: uso del cellulare (9), accesso all’elettricità (7), uso di Internet (9), mortalità infantile (3) e mortalità neonatale (3).
Sono alcune delle evidenze emerse nella decima edizione del Rapporto sullo sviluppo sostenibile – Sustainable Development Report – Sdr. Lo studio, intitolato Finanziare lo sviluppo sostenibile fino al 2030 e a metà secolo, analizza lo stato di avanzamento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile – Sdgs e dei 169 target specifici, valutando i progressi compiuti rispetto all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. fornendo un quadro dei progressi compiuti a livello globale, regionale e nazionale.

A pubblicare il rapporto è la Rete per le soluzioni di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite – Sdsn, network globale di esperti e istituzioni impegnate nella promozione dello sviluppo sostenibile.
È necessario riformare l’Architettura finanziaria globale per aumentare i flussi di capitale verso i paesi emergenti e in via di sviluppo
Rapporto sullo sviluppo sostenibile 2025
Dall’analisi emerge soprattutto la necessità di mettere sul tavolo riforme urgenti. A cominciare da quella riguardante l’Architettura finanziaria globale, ovvero quell’insieme di regole, istituzioni, accordi e pratiche che governano i flussi finanziari internazionali e i mercati finanziari globali, che dovrebbero essere adottata durante la conferenza sul Finanziamento per lo sviluppo – Ff4d in programma tra giugno e luglio in Spagna e che dovrebbe sbloccare i finanziamenti necessari al raggiungimento degli Oss.
Finanziare i beni pubblici globali. Secondo il report proprio la Gfa “deve essere riformata con urgenza per finanziare i beni pubblici globali e raggiungere uno sviluppo sostenibile. Circa metà della popolazione mondiale”, si puntualizza, “risiede in Paesi che non possono investire adeguatamente nello sviluppo sostenibile a causa di un debito pubblico insostenibile e di un accesso limitato a capitali accessibili e a lungo termine”.
Gli Stati membri dell’Onu che si riuniscono a Siviglia, si legge, “hanno un’enorme responsabilità, non solo nei confronti dei propri cittadini ma di tutta l’umanità”.

Lo sviluppo sostenibile è un investimento ad alto rendimento, eppure la Gfa continua a indirizzare i capitali verso i Paesi ad alto reddito anziché verso i Paesi in via di sviluppo – Emde, che offrono prospettive di crescita più solide e rendimenti più elevati. “L’imminente Ff4d offre un’opportunità cruciale agli Stati membri delle Nazioni Unite per riformare questo sistema e garantire che i finanziamenti internazionali fluiscano su larga scala verso gli Emde per raggiungere uno sviluppo sostenibile.
Attualmente, si legge nello studio, 250 milioni di bambini sono fuori dalla scuola, mentre 733 milioni di persone soffrono di fame cronica. “Investire nella salute e nell’istruzione dei bambini nei paesi a basso reddito offre ritorni economici significativi. Gli investimenti in capitale umano possono generare un ritorno annuo composto del 20%”.
Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e le innovazioni nel settore energetico, possono inoltre contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile. È fondamentale garantire che queste tecnologie siano accessibili a tutti.
«In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, disuguaglianze globali in aumento e di una crisi climatica in crescita», spiega Jeffrey D. Sachs, presidente dell’Sdsn e principale autore del rapporto, «il Sustainable development report di quest’anno sottolinea che il mondo riconosce a larga maggioranza gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile come la via fondamentale per raggiungere pace, equità e benessere».
Molti Paesi, riconosce, «stanno compiendo progressi significativi, ma molto di più può essere realizzato intensificando gli investimenti in istruzione, tecnologie verdi e soluzioni digitali».
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In apertura foto di Ratul Pal per Unsplash. Nel testo immagine da Rapporto sullo sviluppo sostenibile di Sdsn.
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