Nuove convergenze sulla candidatura del Prof. Leone Melillo alla Presidenza della Regione Campania




Il docente napoletano, già artefice del patto di amicizia con Durazzo, lavora a Buenos Aires a un nuovo progetto di cooperazione internazionale e ha incontrato il presidente argentino Javier Milei. La sua candidatura scuote gli equilibri politici in Campania e preoccupa De Luca
Le voci sulla possibile candidatura del professor Leone Melillo alla Presidenza della Regione Campania sono diventate così fondate da spingere lo stesso governatore Vincenzo De Luca a riunire i suoi più stretti collaboratori. Una reazione che testimonia il peso politico crescente della figura del docente universitario, la cui discesa in campo rappresenterebbe un’alternativa inedita rispetto al pantano in cui si muove il centrodestra campano. Un profilo nuovo e diverso, capace di incarnare quella serietà e quella credibilità che da tempo mancano all’altra metà del cielo politico regionale.
Melillo non è un volto nuovo per la diplomazia accademica e politica. Già promotore del “Patto di Amicizia e Collaborazione” tra Napoli e Durazzo, è oggi in Argentina dove porta avanti un progetto di ricerca con l’Universidad de San Isidro, insieme al rettore Enrique Del Percio e al professor Davide Ciuna. Ma soprattutto, nel corso della sua missione a Buenos Aires, ha avuto modo di incontrare e visitare il presidente argentino Javier Milei, con il quale sta sviluppando rapporti di collaborazione e confronto. Un contatto diretto che conferisce ulteriore spessore al suo impegno per una Campania proiettata su scenari internazionali.
La strategia di Melillo appare chiara: delineare un nuovo “modello di Regione” che non si chiuda nei confini amministrativi, ma che sappia attrarre risorse, innovazione e posti di lavoro grazie a un uso intelligente delle relazioni internazionali. Non è un caso che l’Università “Parthenope” abbia autorizzato formalmente il professore a svolgere attività didattica e di ricerca a Buenos Aires dall’8 al 22 agosto 2025, consolidando così la cornice istituzionale di questo percorso.
Sul fronte interno, la politica campana si interroga ancora sulle alleanze. Fratelli d’Italia, Psi e Lega non hanno trovato un punto di sintesi, mentre la Lega si è concentrata di recente anche su iniziative civiche, come l’incontro dedicato agli animali da affezione. Raffaele Bruno, candidato del Movimento Idea Sociale, richiama invece l’attenzione sul tema della sicurezza, soprattutto nelle aree adiacenti la stazione di piazza Garibaldi a Napoli. Nei dibattiti televisivi, insieme a Sergio Rastrelli per Fratelli d’Italia, Enzo Maraio per il Psi e gli esponenti leghisti Gianpiero Zinzi e Severino Nappi, anche Melillo ha avuto modo di ribadire la centralità della cooperazione internazionale come strumento di sviluppo territoriale.
In un quadro politico ancora impantanato nei veti e nelle incertezze, il “modello Melillo” emerge come proposta nuova, capace di portare la Campania fuori dalle consuete logiche di schieramento e di offrire un progetto credibile e innovativo. Una novità che, a giudicare dalle prime reazioni, ha già fatto scattare l’allarme a Palazzo Santa Lucia.
Il Dispari