Otto italiani su 10 conoscono Sinner: è diventato l'atleta più popolare d'Italia

Jannik Sinner ha strappato la rete del campo da tennis e si è catapultato nel Paese reale, entusiasmando anche quei connazionali che, prima di lui, non avevano la minima idea di chi fosse il numero 1 del mondo della racchetta. Ma ora lo sanno, eccome se lo sanno. Per la prima volta c’è una ricerca che certifica lo status raggiunto da Sinner. Ed è una ricerca autorevolissima, realizzata dall’istituto demoscopico Ipsos e pubblicata in esclusiva dalla Gazzetta. TopStar è il più completo osservatorio della notorietà e immagine dei personaggi famosi in Italia. Ogni anno vengono rilevati 850 nominativi in diverse categorie (attori, conduttori tv, cantanti, influencer, sportivi) attraverso sondaggi effettuati bisettimanalmente su un campione di 1000 persone rappresentativo della nostra popolazione. Bene, nel monitoraggio 2025 Sinner è balzato in testa tra gli atleti in attività in Italia, con un tasso di notorietà dell’82,5%, superiore a Bebe Vio (80,7%) e a Gianluigi Donnarumma (77,8%). Cosa significa quell’82,5%? Semplice, più di 8 italiani su 10 conoscono il tennista. Tecnicamente, si chiama riconoscimento totale, perché l’intervistato, avendo visto la sua foto, dopo sollecitazione ha saputo individuarlo, appunto, in Jannik Sinner.
In assoluto, la classifica degli sportivi è guidata da Valentino Rossi, con il 94%, davanti a Cristiano Ronaldo e Federica Pellegrini (89,4%), Alessandro Del Piero (88,8%), Luciano Spalletti (86,5%) e Christian Vieri (83%). Si tratta di icone che ormai si sono sedimentate nell’immaginario collettivo, come nel caso dei campioni di motociclismo e nuoto, oppure di personaggi del calcio che resta lo sport più popolare (Spalletti si è fatto largo grazie alla visibilità da ct azzurro). Questa platea rende ancor più eccezionale l’impresa di Jannik che è riuscito a raggiungere indici altissimi di popolarità in un arco temporale molto breve, per di più gareggiando in una disciplina ritenuta di nicchia fino a qualche anno fa. Spiega Andrea Alemanno, Head of Public Affairs di Ipsos: "Sinner ha prepotentemente guadagnato la vetta di notorietà tra gli sportivi in attività. La sua crescita ricorda la velocità con cui è diventato numero 1 del tennis. Questo rapido successo è assai raro e ha tante cause. La vittoria di due Coppe Davis ha attratto l’attenzione di persone anche meno appassionate, gli Slam e le Finals di Torino hanno contribuito a creare il mito, come la sua capacità di risorgere. A questo va aggiunto un ampio impiego in comunicazione, in generale sapientemente giocato. Jannik e i (tanti) brand hanno saputo creare storie credibili, che non hanno ancora stancato: personaggio senza rancori, pronto a misurarsi sempre con se stesso e con gli altri, con determinazione e rispetto. Rifiutando le polemiche, e andando oltre le critiche. Forse ne avevamo davvero bisogno".
Analizzando gli altri dati della ricerca, emerge un ulteriore fattore interessante. Alla domanda “Ritiene il personaggio X capace, bravo professionalmente?”, l’82,1% degli intervistati ha risposto sì per Sinner. È un punteggio notevole. Tra gli sportivi che raggiungono quei livelli di notorietà, soltanto Messi (87,1%) ottiene di più. Questa associazione altamente positiva alla riconoscibilità del personaggio è un elemento cruciale per le aziende. Va ricordato, infatti, che TopStar è uno studio rivolto proprio al mondo del business che misura le caratteristiche dei volti ritenuti interessanti dal punto di vista commerciale (per questo possono essere esclusi dal monitoraggio personaggi anche molto noti ma che non hanno più questa valenza). Aggiunge Giovanni Palazzi, presidente di StageUp: "La vera opportunità che aspetta Sinner, vedendo anche chi è insieme a lui ai vertici di notorietà, è passare da fuoriclasse dello sport a icona generazionale, diventando un punto di riferimento che va oltre i risultati e la carriera. La sfida non è solo continuare a vincere e diventare un testimonial sempre più bravo ma costruire un’identità capace di parlare alle persone dando un contributo alla crescita dello sport e della società come atleta oggi e ambassador, imprenditore o voce autorevole domani arricchendo una narrazione coerente fatta di valori, responsabilità e visione".
La Gazzetta dello Sport