Riforma pensioni 2025/ Il requisito già sufficiente secondo lo Spi-Cgil (ultime notizie 31 luglio)

Riforma pensioni 2025, le considerazioni che arrivano in casa Cgil sui requisiti per l’accesso alla quiescenza
RIFORMA PENSIONI 2025, LE RICHIESTE DELLO SPI-CGILIn un periodo in cui si sta cominciando a parlare di interventi di riforma delle pensioni nella prossima Legge di bilancio e dall’estero arrivano rumors sulla possibilità che in altri Paesi venga innalzata l’età pensionabile, lo Spi-Cgil ribadisce che il requisito ora previsto a 67 anni è sufficiente e non dovrebbe essere toccato, ferma restando la possibilità, per chi vuole, di continuare a lavorare oltre tale soglia anagrafica. Il Sindacato dei pensionati italiani chiede anche che venga garantito maggior potere d’acquisto alle pensioni e questo non può che passare da una modifica del sistema di adeguamento dell’importo degli assegni all’inflazione, che in passato ha subito anche delle limitazioni non indifferenti.
Restando in casa Cgil, c’è anche una certa preoccupazione per gli effetti inflattivi che i dazi e il contesto internazionale contraddistinto da incertezza potrebbero avere sulle pensioni, nonostante formalmente esista il meccanismo di adeguamento dell’importo delle stesse all’indice dei prezzi. Da tempo in questo senso si chiede di adottare un paniere di riferimento più vicino ai consumi dei pensionati, che sono senz’altro diversi da quelli di altre fasce di cittadini. Intanto Avvenire riporta i dati Inps sui ministri di culto che lo scorso anno hanno raggiunto la pensione dei vecchiaia: 379 iscritti al Fondo clero, che non riguarda solo i sacerdoti cattolici. Infatti, il fondo comprende anche i ministri non cattolici.
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