Steve Pagliuca: "Vincente, globale, multiclub. E che guarda al futuro"
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Steve Pagliuca ha le idee molto chiare per il futuro della sua Atalanta: vincente, globale, magari vertice della piramide di uno di quei sistemi di multiclub che stanno funzionando così bene nel calcio di oggi. Il patron dei nerazzurri ha raccontato la sua visione in un intervento virtuale al Financial Times Business of Football Summit: l’intervista era preregistrata, quindi niente commenti sul sogno scudetto o l'eliminazione dalla Champions, ma tante idee per quella squadra che il patron ora si coccola come l’altro gioiello del suo portafoglio sportivo, i Boston Celtics.
“L’Atalanta è la nostra squadra principale e siamo orgogliosi di dove siamo arrivati, sia in Italia che in Europa - dice Pagliuca quando gli viene chiesto se è pronto a fare altri investimenti nel calcio -. Ma stiamo guardando anche ad altri club e la sinergia che quel sistema porta: gli investimenti di Red Bull e quelli del gruppo attorno al Manchester City hanno dimostrato i benefici di quel sistema. Quello che ovviamente non vuoi è avere club in diretta competizione gli uni con gli altri, quindi dovremo guardare ad altri paese e ad altri livello, ma penso che sarebbe positivo per l’Atalanta essere il vertice di un sistema di quel tipo”.
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Un altro argomento su cui Pagliuca si sofferma è quello della globalizzazione del marchio Atalanta. “Non posso fare nomi, ma stiamo parlando con diversi sponsor a livello globale per l’Atalanta - svela il 70enne patron -. Stiamo lavorando con la Serie A per la promozione internazionale del nostro marchio, anche negli Usa dove la lega ha aperto degli uffici. L’idea è quella di contribuire alla globalizzazione del campionato, ma negli ultimi anni abbiamo lavorato con i Percassi per trasformare l’Atalanta in un brand più internazionale e penso che abbiamo avuto successo”.
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Come già raccontato nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, Pagliuca fatica a nascondere l’orgoglio quando parla dell’Atalanta e dei progressi fatti nei tre anni con lui. “Sono orgoglioso della squadra e di quello che abbiamo fatto quest’anno e mentirei se dicessi che vincere una coppa europea lo scorso anno era un nostro obiettivo - dice Pagliuca -. La prima cosa che impari nel mondo degli affari è che per avere successo ti servono dei grandi partner, e i Percassi sono i partner perfetti. Siamo una squadra “piccola, ma negli ultimi anni abbiamo investito sia sui giocatori che nelle strutture, migliorando soprattutto l’Academy, cosa che vogliamo continuare a fare perché è essenziale per un club come il nostro che non può permettersi di spendere 100 milioni di euro per un solo giocatore. Abbiamo anche capito quanto sia importante prendere giocatori adatti al nostro sistema di gioco, uno che richiede più capacità di corsa, e quindi abbiamo creato una struttura di reclutamento che tenga conto anche di questo aspetto. E abbiamo capito quanto sia importante che i giocatori siano sani e in forma, quindi abbiamo migliorato anche quell’aspetto. Un investimento come quello fatto sull’Atalanta è a lungo termine e deve mettere insieme l’incredibile passione dei tifosi con l’essere fiscalmente responsabile”.
La Gazzetta dello Sport