Taiwan aggiunge Huawei e SMIC alla blacklist

Taiwan ha inserito Huawei e SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corporation) nella cosiddetta Strategic High-Tech Commodities Entity List, insieme a tutte le sussidiarie internazionali (ci sono anche Huawei Italia, Huawei Milan Research Institute e HiSilicon). Le due aziende non possono quindi accedere alle tecnologie e ai macchinari necessari alla produzione di chip AI.
Taiwan segue gli Stati UnitiHuawei e SMIC sono state inserite nella Entity List del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti nel 2019 e 2020, rispettivamente. A fine 2024, gli esperti di TechInsights hanno scoperto che TSMC aveva prodotto un componente del chip Ascend 910B di Huawei. Gli Stati Uniti hanno quindi ordinato di interrompere le consegne.
La International Trade Administration di Taiwan ha aggiunto alla sua blacklist 601 entità di Russia, Pakistan, Iran, Myanmar e Cina per vietare accordi commerciali con le aziende locali. Queste ultime devono richiedere una speciale licenza per vendere prodotti alle entità incluse nella blacklist. Nel caso di Huawei e SMIC si tratta di tecnologie e apparecchiature per la costruzione di fabbriche e produzione di chip AI. TSMC non può quindi realizzare chip per Huawei senza autorizzazione.
Il CEO di NVIDIA aveva dichiarato che le restrizioni degli Stati Uniti sono un favore a Huawei e alle altre aziende cinesi, in quanto ottengono più sussidi dal governo per la produzione locale di chip. Il ban di Taiwan potrebbe rallentare l’avanzamento tecnologico delle aziende cinesi.
La decisione della International Trade Administration avrà sicuramente conseguenze sul rapporto instabile tra i due paesi. La Cina ha più volte minacciato un intervento militare contro Taiwan. Uno degli obiettivi strategici è prendere il controllo delle fabbriche di TSMC.
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