Temptation Island e i cliché: l’uomo è violento e la donna sempre in lacrime. Perché?


I cliché di Temptation Island
Milano, 30 luglio 2025 – “Tutti gli uomini tendono a reagire con la violenza e le donne con il pianto”: questa considerazione della collega Giulia De Ieso a proposito di Temptation Island mi ha fatto riflettere. E dovrebbe fare riflettere anche quei quattro milioni di telespettatori che trascorrono le serate a guardare il docu-reality di Canale 5.
Un programma che non è del tutto finzione, intendiamoci. Non cadiamo nel cliché del “tanto è tutto finto, è solo spettacolo”. O, meglio, distinguiamo: quello dei tentatori e delle tentatrici è un lavoro. E, come tale, pagato. Questo significa che ognuno di loro recita un ruolo che viene in qualche modo instradato dagli autori e che diventa reale sullo schermo a fronte di un emolumento.
Fidanzati e fidanzate, invece, non percepiscono una somma per mostrare certe caratteristiche o determinati comportamenti. Il che significa, in linea di massima, che dovrebbero tendenzialmente mettere in scena la realtà. Esagerandola a favore di meme, social, reel e speranze di futuri aumenti di follower e quindi ipotetici ingaggi come testimonial di questo o quel marchio, ma pur sempre una certa dose di realtà.
Una realtà che ci parla, però, di cliché. L’uomo, meglio se tatuato, nerboruto e caratterizzato da un fantasiosissimo utilizzo della lingua italiana, percepisce la donna come propria. Propria e di nessun altro. Neanche di se stessa. E quindi ecco le accuse più sorprendenti: “Con me non si butta mai in mare perché dice che l’acqua è fredda, con il tentatore lo fa eppure questo mare è più freddo di quello che abbiamo davanti a casa nostra”, “Con me non balla e invece guardala adesso”, “Quando è con me non fuma mai, adesso in mezzo a quegli uomini ha tirato fuori una sigaretta”. E quando le cose non vanno come il suddetto uomo si aspetta che succede? Volano bottigliette d’acqua, tavolini, lettini, fiaccole, c’è addirittura qualcuno che per sfogarsi percuote se stesso. Insomma, solo reazioni violente. A cosa non si sa, visto che si sta parlando totalmente del nulla.
E le donne? Anche da parte loro solo reazioni composte: lacrime. Sempre lacrime. E la parola d’ordine: “Schifo”. D’altro canto, quello femminile è stato purtroppo definito per decenni il “sesso debole”. E quindi il “sesso debole” come reagisce di fronte a una delusione? Con il pianto. Con la prostrazione.
L’uomo si fa forte, virile, lancia oggetti e mostra i muscoli e la donna si lagna. Non riconoscete anche voi il più tremendo dei cliché in tutto questo? Non che si tratti di situazioni che non possono accadere, sia chiaro. Ma possibile che statisticamente non ci sia stata fra tutti i concorrenti di tutte le ultime edizioni una sola persona che sia riuscita a sovvertire questa impostazione?
Luce