Toni Servillo: “L’abbaglio più grande oggi sia credere ancora che i massacri possano essere una soluzione”


Ospiti dell’Ischia Film Festival, Toni Servillo e Roberto Andò in scena al Castello Aragonese con il film “L’Abbaglio” hanno risposto alle domande dei giornalisti. Tante domande sul film, sul ruolo di Servillo e Andò, sul cinema, sul teatro, tra cui anche due sulla più stretta attualità che vede il mondo dello spettacolo alle prese con i giorni d’oggi e con le scelte del governo.
Abbiamo chiesto a Servillo: “Comincio con una domanda non direttamente legata al film, ma che potrebbe avere un suo valore cinematografico. In questo paese con Giorgia Meloni al governo e Elly Schlein come la sua antagonista, l’Italia, secondo lei, è un paese con “Donne con le palle” (cit. La Grande Bellezza)?”
“Guardi, faccio fatica a rispondere a domande formulate in questo modo, che non si capisce se siano battute o provocazioni. Preferisco riflettere sul contesto. I personaggi che interpreto sono una cosa, la realtà è un’altra”.
Poi il collega del Messaggero ha aggiunto: oggi viviamo in un’epoca di forti polarizzazioni. Secondo lei, qual è il grande abbaglio del nostro tempo? Cosa vorrebbe raccontare, se potesse scegliere?
“Io penso che l’abbaglio più grande oggi sia credere ancora che i massacri possano essere una soluzione. È un abbaglio enorme. Lo dico con fermezza: la storia ci ha già insegnato che i massacri non risolvono nulla, eppure continuiamo a ignorarlo. Un altro abbaglio gravissimo è non riconoscere l’emergenza climatica. È lì, sotto i nostri occhi, e continuiamo a far finta di niente. Ci lasciamo accecare, evitiamo di guardare la realtà in faccia. Questo è il vero pericolo: ripetere gli errori della storia, ignorando ciò che abbiamo già vissuto”.

E ancora, negli ultimi giorni ci sono state le dimissioni del presidente di Cinecittà e del direttore generale del Mic. Qual è il suo pensiero sulla situazione del cinema italiano?
“Siamo molto sconcertati. Ogni giorno arriva una notizia diversa e spesso contraddittoria. In questo momento c’è un tax credit bloccato, un contratto per i lavoratori dello spettacolo fermo. Tutto ciò mina le basi di un settore che dà tanto all’immagine dell’Italia nel mondo. Il rischio è di buttare via tutto, anche ciò che è stato faticosamente conquistato, facendo passi indietro rispetto ai progressi ottenuti sulla scena internazionale. Serve senso di responsabilità, altrimenti si getta via non solo l’acqua, ma anche il bambino”.
Parole chiare e nette quelle di Servillo che fotografano un momento italiano e mondiale in maniera precisa. Oltre le battute, Servillo “ti stimiamo in maniera incondizionata”.
Il Dispari