Ultimato il restauro del capitello votivo dedicato alla Madonna del Buon Consiglio

È stato inaugurato alla presenza di oltre un centinaio di persone per la massima parte abitanti di Camin il restauro del capitello votivo dedicato alla Madonna del Buon Consiglio. Hanno partecipato il vicesindaco Andrea Micalizzi, il direttore generale di Interporto Padova, Roberto Tosetto, la consigliera comunale Anna Barzon, il presidente della Consulta 3B Fabio Casetto e il parroco di Camin Don Ezio Sinigaglia. Presente anche il consigliere comunale Nereo Tiso.
La costruzione del capitello votivo risale probabilmente agli inizia del 900, quando un contadino ritrovò in un suo terreno un bassorilievo in pietra raffigurante la Madonna, risalente probabilmente al XVI secolo. Attorno a questo reperto fu realizzato questo piccolo capitello, lungo via delle Granze allora una strada certo importante per Camin ma non attraversata dai volumi di traffico attuali. La devozione popolare lo ha curato per decenni ma da almeno venti anni, per salvarlo, era necessario intervenire in modo significativo. La creazione della rotatoria con Via Ronchi realizzata qualche anno fa aveva infatti peggiorato ulteriormente le condizioni del manufatto, esposto alle vibrazioni e agli urti accidentali degli automezzi. Finalmente il progetto di recupero lungamente caldeggiato da molti abitanti di Camin è diventato realtà grazie all’impegno congiunto del Comune di Padova e di Interporto Padova con il sostegno della parrocchia e degli studi storici dell’architetto Mario Squizzato, vera memoria del territorio e grande sostenitore del recupero del capitello.
L’intervento, che si è concluso da pochi giorni è stato totalmente finanziato da Interporto Padova con circa 50mila euro e ha permesso l’arretramento del capitello dal ciglio strada, il suo restauro, e la creazione di un’area protetta per i cittadini e i fedeli, pavimentata in cubetti di porfido e dotata di due grandi panchine. Significativo della grande devozione popolare per la Madonna, un episodio accaduto durante i lavori: sotto il pavimento del capitello, gli operai hanno trovato seppellito un contenitore di vetro trasparente contenente delle ciliegie sotto spirito ancora perfettamente conservate. Il barattolo di vetro fu probabilmente collocato lì una cinquantina di anni fa, in occasioni di alcuni lavori, ma non è stato possibile risalire all’autore. Di certo è che per la devozione popolare le ciliegie per la loro forma e colore rappresentano il cuore di Cristo, e quindi il senso del gesto è certamente di devozione. Per questa ragione si è deciso di ricollocare il barattolo di vetro dove era stato trovato, per non infrangere l’intenzione di chi all’epoca lo aveva messo in quel luogo.
Il vicesindaco Andrea Micalizzi ha sottolineato: «Mi fa molto piacere essere qui, torno un po' in quello che è stato il mio quartiere per dieci anni e vedere tanti di voi qui, in questo momento anche importante per la storia di questo quartiere. Camin è rimasto un quartiere che ha forti legami e un grande impegno per il proprio territorio e quindi oggi con questo gesto diamo valore, valore alla storia, valore alle nostre radici e sappiamo che rafforzare le nostre radici significa rafforzare l 'albero che cresce. Quindi sono felicissimo di vedere anche i ragazzi e le ragazze della scuola perché loro sono un po' gli eredi di questa storia. Ringrazio Interporto, qui c'è il direttore Roberto Tosetto con tutto lo staff, perché non è scontato che una realtà come Interporto si renda disponibile anche per una cosa che esula dalle sue attività; però la bellezza di questa città è anche questo, che tutti i soggetti hanno un senso di comunità e ritengono che la città comunque sia un valore da preservare sempre in ogni caso e per tutti».
Il direttore generale di Interporto Padova Roberto Tosetto ha spiegato: «Sono legato a questi luoghi da ricordi di gioventù, quando giocavo a pallavolo e l’allenatore abitava proprio a Camin. E così quando ci è stato chiesto di dare una mano lo ho fatto ancora più volentieri. Ci siamo sentiti con il vicesindaco Micalizzi e assieme abbiamo deciso di fare un intervento definitivo, più completo del semplice restauro del capitello. La nostra società vuole esserci perché è partecipata dal Comune e quindi saremo sensibili agli stimoli che abbiano un valore collettivo, storico, emozionale e anche di significato che vada oltre il semplice aspetto materiale, perché si vive anche di questo».
La consigliera comunale Anna Barzon ha dichiarato: «Grazie a Interporto che ha accolto questa iniziativa, questa volontà di restauro e fare memoria non è semplicemente ricordare il passato e questo soprattutto rivolto ai ragazzi, ma capire le storie del passato per imparare da esse e cambiare il presente. Questo capitello con la sua area votiva che ha intorno non è solo un piccolo edificio, ma è un simbolo che ci aiuta a ricordare la nostra storia, le nostre radici, ci fa memoria del passato senza il linguaggio verbale. Le parole sfuggono alla nostra memoria, ma i simboli no. I simboli sono una via di comunicazione veloce ed efficace, danno forza e colore alle idee e alle emozioni che altrimenti non troverebbero spazio nel potere della parola».
Il presidente della Consulta 3b Fabio Casetto ha commentato: «La cosa che più mi emoziona oggi è vedere qui molte generazioni e quindi questo fa capire che quando si tratta di storia del territorio, quando si parla comunque di tematiche che riguardano il territorio, la partecipazione è sempre attiva ed è bene che ci sia questa memoria. Vedo anche i ragazzi qui presenti, e raccomando loro di continuare a portare avanti le tradizioni».
Il parroco di Camin Don Ezio Sinigaglia, infine, nel benedire il capitello lo ha paragonato «a un “ripetitore” come quelli per i telefoni cellulari, che ci tiene connessi alla nostra fede, anche quando lo vediamo di sfuggita passando qui davanti in auto».
Padovaoggi