«Un patrimonio unico che va valorizzato»: la Provincia promuove l'olio dei Colli Euganei

La Provincia di Padova rinnova il proprio impegno concreto a favore del comparto olivicolo, settore che, pur rappresentando una nicchia nell’economia agricola regionale, custodisce un patrimonio di biodiversità, cultura e tradizione senza eguali.
La nostra provincia, infatti, contribuisce per il 20% alla superficie olivicola del Veneto, con circa 450 ettari coltivati, rappresentando un territorio di assoluta eccellenza e potenzialità nel panorama produttivo dell’olio extravergine d’oliva, con circa 400 aziende agricole attive nel settore olivicolo. La produzione annuale è di circa 20mila quintali di olive, da cui si ottengono 2.500 ettolitri di olio extravergine di oliva: la resa media è di circa 9,45%, ovvero da ogni quintale di olive si ricavano tra i 12 e i 15 litri di olio. L'olio extravergine di oliva prodotto nei Colli Euganei rientra nella Dop "Veneto Euganei e Berici", riconoscimento che ne certifica la qualità e l'origine geografica, tra le principali varietà coltivate nella zona si annoverano: Rasara, Leccino, Pendolino, Frantoio. Queste cultivar contribuiscono a conferire all'olio caratteristiche organolettiche distintive, apprezzate sia a livello nazionale che internazionale.
«L’olio d’oliva non è solo un prodotto agricolo - dichiara il consigliere delegato all’Agricoltura Vincenzo Gottardo - ma è espressione del paesaggio, della storia e dell’identità culturale del nostro territorio. Le quattro varietà autoctone rappresentano l’identità agricola di un’area che, da millenni, è vocata alla coltivazione dell’olivo. A sostenere la filiera ci sono oggi oltre 400 aziende agricole, con una produzione annua di circa 2.500 ettolitri di olio. Un prodotto che si distingue per qualità organolettica e valore simbolico, già riconosciuto a livello internazionale». Il settore, però, si trova oggi a fronteggiare importanti sfide: il cambiamento climatico, l’instabilità dei prezzi, la dimensione ridotta delle aziende (oltre il 40% con meno di 2 ettari), e una percezione ancora debole del valore reale dell’olio EVO da parte dei consumatori. In un contesto in cui la produzione regionale ha subito un calo significativo, nonostante la riduzione minima delle superfici coltivate, serve un’azione coordinata e lungimirante.
La Provincia di Padova si impegna a:
- Promuovere percorsi di formazione e sensibilizzazione rivolti a produttori, ristoratori e consumatori, partendo dalle scuole e passando per l’intero comparto agroalimentare;
- Sostenere progetti di innovazione e tracciabilità, incoraggiando l’adozione di tecnologie avanzate nella coltivazione e nella trasformazione dell’oliva;
- Favorire la sinergia tra istituzioni e associazioni di categoria (Coldiretti, CIA, Confagricoltura), per creare una rete solida di supporto agli olivicoltori locali;
- Valorizzare le cultivar autoctone e le peculiarità organolettiche dell’olio padovano attraverso eventi, concorsi e iniziative territoriali;
- Incentivare l’oleoturismo, quale leva di sviluppo economico e culturale in grado di attrarre visitatori e promuovere la conoscenza del prodotto.
«Formazione, innovazione e visione - conclude Gottardo - sono le chiavi per dare nuovo slancio a un comparto che ha radici antiche, ma un futuro da scrivere. La Provincia di Padova sarà parte attiva di questo percorso, sostenendo con determinazione gli olivicoltori e custodendo un patrimonio che appartiene a tutti noi».
Padovaoggi