Una Carovana per proteggere i giganti bianchi

È tempo di agire ora: è questo il grido attorno al quale si sono riuniti gli attivisti di Legambiente e di molte altre organizzazioni italiane e internazionali. Il gruppo si è ritrovato sabato scorso per un flash mob sull’Adamello, il ghiacciaio più grande delle Alpi italiane, che nell’ultimo anno è arretrato di 127 metri. Lo scopo dell’iniziativa? Chiedere alla governance europea e alle istituzioni di tutelare i giganti bianchi, anticipando la Carovana dei ghiacciai, la campagna internazionale di Legambiente dedicata all’osservazione dei ghiacciai alpini, che quest’anno si terrà dal 17 agosto al 2 settembre.
«I ghiacciai, con il loro ritiro, ci raccontano in diretta la crisi climatica», spiega Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente e presidente della Commissione internazionale per la protezione delle Alpi – Cipra Italia. «Ci fanno capire quanto sta aumentando la temperatura. L’arretramento è iniziato con la fine della “piccola età glaciale” – ovvero a inizio Novecento – ma la particolarità del fenomeno è che in questi ultimi vent’anni ha subito un’accelerazione inimmaginabile anche per gli stessi esperti».
Se anche ci sono anni con maggiori precipitazioni – il 2025 è uno di questi, per esempio – in cui la riduzione del volume dei ghiacci è minore, il trend è innegabile. «Osserveremo sicuramente una riduzione in tutte le zone che visiteremo», continua Bonardo, «per esempio l’Adamello, che abbiamo visitato sabato scorso, ha subito un arretramento molto consistente. Io ci ero stata due anni fa: è stato impressionante rivederlo. Le caldere – delle specie di buchi nel ghiacciaio – che prima erano piccolini, sono diventate enormi. La parte frontale è addirittura collassata. Il fronte che io avevo visto è scomparso, in pochissimo tempo». L’Adamello si trova a quota inferiore a 3.500 metri e ha il destino segnato: finirà per scomparire. Un altro caso eclatante è quello della Marmolada: «Si sta riducendo in modo spropositato», dice l’esperta, «da inizio secolo ha perso il 90% del suo volume».
La Carovana non si limiterà a raccogliere dati, cosa che farà insieme alla Fondazione glaciologica italiana, che ha al suo interno i più importanti esperti del campo. Il monitoraggio è – soprattutto – un’occasione di riflessione più ampia e di stimolo all’azione. E in questa direzione va il Manifesto europeo per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, promosso da Legambiente insieme a Cipra Italia; è stato coinvolto anche il Club alpino italiano – Cai, assieme a 80 soggetti firmatari di rilevanza nazionale o internazionale. Il network a sostegno del progetto è costituito da realtà di peso – tra le altre, per esempio, l’Università di Torino – che hanno deciso di unirsi per proteggere questi giganti bianchi così delicati. «La situazione è critica», ammette Bonardo, «viviamo in un mondo tutt’altro che facile. Quando si parla di cambiamento climatico, le persone tendono a rimuovere il problema oppure – e questo riguarda soprattutto i giovani – a essere colti da un senso di eco-ansia. Dobbiamo avere il coraggio di portare speranza ed è quello che intendo fare in tutta la campagna: si può cercare una via d’uscita».
L’iniziativa sarà articolata in cinque tappe. Dopo l’anteprima del 2 agosto sull’Adamello, la Carovana inizierà il suo viaggio dalla Svizzera (dal 17 al 20 agosto) facendo tappa sul ghiacciaio Aletsch, il più esteso delle Alpi, per poi spostarsi in Lombardia sul ghiacciaio Ventina (dal 20 al 23 agosto), in Alto Adige sul ghiacciaio Ortles – Cevedale (dal 23 al 26 agosto), in Germania sul ghiaccio Zugspitze (dal 26 al 29 agosto), e infine in Piemonte sui ghiacciai della Bessanese e della Ciamarella (dal 30 agosto al 2 settembre). Tanti come sempre i temi al centro della campagna: dagli effetti della crisi climatica in quota e a valle agli eventi meteo estremi che ridisegnano il profilo della montagna all’overtourism, dalla tutela della biodiversità alle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici alle buone pratiche di sviluppo sostenibile. Tra i testimonial dell’iniziativa ci sono la giornalista Milena Boccadoro, il gruppo musicale Eugenio in Via Di Gioia, la scrittrice Loredana Lipperini. Inoltre, in ogni tappa sarà proiettato il documentario sull’agonia dei ghiacciai alpini, realizzato dalla Carovana dei ghiacciai.
In foto, il ghiacciaio dell’Adamello, “anteprima” della Carovana dei ghiacciai 2025. Foto Ufficio Stampa soccorso Alpino – LaPresse
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