Venezia, l’allarme dei commercianti: “I turisti non spendono, serve una tassa per il mordi e fuggi”

Migliaia e migliaia di turisti, ogni giorno, in una delle mete più famose del mondo. Ma non tutti sono contenti, a partire dai commercianti del centro storico, visto che a Venezia la gran parte dei visitatori riempie le calli ma non entra nemmeno nei negozi. Insomma, secondo il gioielliere Setrak Tokatzian, presidente dell'Associazione Piazza San Marco, “è come vivere in uno stato di calamità. Un fenomeno mai visto prima: un sovraffollamento che però non porta benefici economici alla città”.
Così Tokatzian ha detto al Corriere Veneto, scatenando però un’ondata di critiche da parte di diversi followers. Il gioielliere se la prende soprattutto con i “gruppi che si muovono senza meta, guidati dai tour operator, salgono sulle gondole, prendono i taxi acquei, ma non si fermano in nessuna attività commerciale". Per il commerciante, “un tempo si vedevano turisti con borse firmate uscire dai negozi di Piazza San Marco. Oggi è raro. Per non parlare di intere famiglie che si dividono i pani o bere e le file alle fontanelle per prendere dell’acqua perché non si compra più nemmeno quella. Mi domando – conclude Setrak Tokatzian - ma dov’è la bella gente, quella interessata alla città, quella che porta davvero qualcosa alla città? Arrivano al mattino con i pullman dal litorale e se ne vanno nel pomeriggio, senza aver speso un euro”.
Il presidente dell'Associazione Piazza San Marco ha pure una sua ricetta per uscire dalla crisi: “Bisogna porre un limite ai grandi flussi turistici giornalieri, a queste persone farei pagare 100 euro a testa. Ci sono maree di persone con il braccialetto bianco che arrivano dai camping. Questa gente non sa nemmeno cos’è la cultura e lo si vede perché arrivano, non sanno nemmeno dove sono, e se ne vanno, senza aver comprato nulla".
Secca la risposta di molti utenti della rete: “Ma dove sta scritto che un turista per visitare una città come Venezia deve essere obbligato a spendere al ristorante o in un negozio di souvenir dove un qualsiasi oggetto lo paghi almeno il triplo che in altro posto?” scrive Edoardo. “Abbassate i prezzi. La scorsa settimana ho pagato 1 euro per andare un minuto in bagno e tre caffè con due gelati a 22 euro. Ma di cosa stiamo parlando? Ho pagato anche 18 euro di tassa giornaliera a persona. Voi aspettate i polli non i turisti. È una follia il vaporetto 18 euro. Poi vi lamentate? Mah!” il commento di Arthur M.
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