Almasri, Nordio grida al complotto e blinda la sua fedelissima Bartolozzi: ma la destra sul ministro tace

La goffa difesa del Guardasigilli
Maldestro il tentativo di difesa del ministro accusato di aver fatto scappare il criminale libico e di aver mentito al parlamento: “Bufale per fermare la riforma”

“Lei non si tocca”, ha fatto sapere Carlo Nordio a chi dal governo gli chiedeva di far fare un passo indietro a Giusi Bartolozzi, la potente capa di gabinetto di via Arenula travolta per il caso “Almasri”. La giornata del ministro della Giustizia non è iniziata ieri nel migliore dei modi. Nel mirino è finita infatti la sua fedelissima magistrata siciliana, ormai per tutti la prima responsabile del pasticcio che ha accompagnato la gestione dell’arresto, poi non eseguito, del feroce generale libico. Un caos che è stato subito messo in evidenza da Luigi Birritteri, allora capo del Dipartimento dell’amministrazione della giustizia (Dag), l’ufficio che si occupa delle estradizioni, il quale già il 19 gennaio, il giorno dell’arresto di Almasri, a differenza di quanto dichiarato poi in Parlamento da Nordio, aveva messo in allerta gli uffici ministeriali sul corretto modo per eseguire il provvedimento di fermo disposto dai tribunale internazionale dell’Aia.
Per uscire dall’impasse e salvare la pelle di Bartolozzi, seguendo il vecchio adagio secondo cui la miglior difesa è l’attacco, il ministro della Giustizia ha deciso di indossare l’elmetto e di respingere al mittente le accuse di aver fatto fuggire il generale libico, accusato di violenze e stupri nei confronti dei migranti trattenuti nei centri di detenzione di Tripoli. Cosa c’è di meglio, in questo scenario, che evocare fantomatici complotti, ipotizzando una saldatura tra la vicenda Almasri e la separazione delle carriere dei magistrati? “Siamo in dirittura d’arrivo di una riforma epocale della giustizia, le provano tutte per rallentarla o intimidirci a costo d’inventarsi delle bufale solenni. Quello che ho detto in Parlamento è la verità e gli atti lo dimostrano”, ha esordito Nordio in versione da combattimento. “Se avremo la necessità, dopo esserci anche consultati con gli altri colleghi di governo non c’è nessuna difficoltà a farlo, ma non vedo cosa potrei aggiungere a quello che ho già detto, visto che quello che ho detto è tutta la verità ed è assolutamente esauriente”, ha quindi aggiunto, prima di fare sfoggio di cultura con i giornalisti: “Sa cosa ha detto il generale Mc Auliff all’assedio di Bastogne: ‘Nuts’” (che può essere inteso nella sostanza come ‘andate all’inferno’)”.
Quello di Nordio, va detto, è un tentativo molto maldestro che dimostra la sua debolezza e che è destinato a scontrarsi con i desiderata di Giorgia Meloni, da tempo infastidita per la gestione complessiva del Ministero della giustizia, completamente allo sbando e che determinerà il fallimento degli obiettivi del Pnrr in quanto i tempi dei processi non sono diminuiti e l’arretrato è cresciuto. La difesa di Nordio si preannuncia alquanto difficile, se non impossibile, a causa proprio della mail di Birritteri a cui Bartolozzi aveva risposto invitando alla prudenza, con l’accortezza di utilizzare per le comunicazioni solo Signal, una app di messaggistica super criptata, difficile da intercettare. Birritteri, che a differenza di Nordio è stato sentito a piazzale Clodio dai magistrati del tribunale dei ministri, ha prodotto tale mail che è ora nel fascicolo. Magistrato esperto, è lui che ha riportato Chico Forti in Italia, ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di rimanere con il cerino in mano per l’invadenza di Bartolozzi.
Tantissime le reazioni politiche“È normale che il ministro della Giustizia abbia mentito al Parlamento su una vicenda così grave come quella di Almasri?”, ha commento il vicepresidente di Italia Viva, il senatore Enrico Borghi. “Leggo esterrefatto le dichiarazioni di Nordio su Almasri. Innanzitutto nessuno gli ha chiesto di riferire in aula: è già venuto, ha detto una marea di bugie, ha mentito al parlamento. Per noi può bastare anche così. Ha già umiliato abbastanza le istituzioni. Deve dimettersi. Ma soprattutto è incredibile l’assenza di pudore del ministro, che invece di lasciare via Arenula per aver raccontato una marea di balle al Paese, fa pure la vittima, attaccando stampa e magistratura e tirando in ballo addirittura la riforma della giustizia”, si legge in una nota del deputato e segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Nordio ha mentito al Parlamento e ha consentito la liberazione di un criminale, stupratore e assassino come Almasri. È questo lo scandalo politico, non altro. Nordio salvi l’onore delle istituzioni e si dimetta e si verifichi il comportamento di Bartolozzi”, sono state le parole di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. “Direi che prima del tribunale dei ministri serve il tribunale della verità e della decenza: siamo di fronte ad un gigantesco scandalo in questo Paese”, ha affermato Nicola Fratoianni di Avs. Silenzio tombale invece dalla maggioranza.
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