Ballottaggio in Polonia, clima da scontro di civiltà tra il sindaco europeista e il fan di Trump

Da una parte il sindaco centrista di Varsavia, il 53enne Rafal Trzaskowski, vicino al blocco europeista del primo ministro Donald Tusk; dall'altra il professore di Storia - nazionalista ed estimatore di un altro Donald, il presidente Usa Trump - Karol Nawrocki, 42 anni, sulla carta indipendente ma di fatto espressione degli ultraconservatori di Diritto e Giustizia (PiS), passati all'opposizione dopo il voto dell'ottobre 2023. È questa la sfida di domani per il ballottaggio presidenziale in Polonia, Pease al cuore dell’Europa e diviso tra vocazione occidentale e “minacce” di opposta provenienza.
Tra gli analisti c’è chi usa l'espressione, cara a Samuel Huntington, di “scontro di civiltà” per descrivere le elezioni di domani, che si preannunciano come una battaglia all'ultima scheda. Le ultime rilevazioni danno Trzaskowski al 50,6% e Nawrocki al 49,4%, una differenza minima, entro il margine di errore statistico. E minimo era stato anche il divario al primo turno, che due settimane fa aveva visto il sindaco della capitale piazzarsi in testa con il 31%, seguito dal 30% di Nawrocki. L'esito del secondo turno dipenderà dalla capacità di quest'ultimo di attrarre i consensi degli elettori che il 18 maggio avevano sostenuto gli altri due candidati nazionalisti: il libertario Slavomir Mentzen e Grzegorz Braun, esponente dell'estrema destra di Konfederacija, che avevano raccolto rispettivamente il 14,8% e il 6,3%.
Polonia, Cartelli elettorali di Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki - 12 maggio 25 (AFP)
Trzaskowski punta invece sull'onda lunga dell'insofferenza per l'eccessivo conservatorismo del PiS in materia di diritti civili, un fattore-chiave nella vittoria della Coalizione Civica nel 2023. A giocare contro Nawrocki sono poi gli scandali venuti fuori nelle ultime fasi della campagna elettorale: anzitutto, il fatto che il candidato di destra, nei suoi proclami contro l'imposta sulla proprietà, aveva sostenuto di possedere un solo appartamento; in seguito, si è scoperto che il candidato presidente ne aveva un secondo, acquistato tramite un complicato accordo con un anziano proprietario. Un sito di notizie scandalistiche aveva addirittura sostenuto che Nawrocki avesse procurato prostitute ai clienti dell'albergo dove, in gioventù, aveva lavorato come portiere di notte. L'interessato ha bollato l'articolo come un “mucchio di bugie” e ha promesso di fare causa alla testata.
Polonia, Cartelli elettorali di Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki - 06 maggio 2025 (AFP)
Il verdetto delle urne è atteso con attenzione in tutto l'Occidente, non solo in Europa. Protagonista negli anni passati di uno spettacolare boom economico, la Polonia ha visto crescere il suo rango internazionale a causa della guerra in Ucraina, che ha reso Varsavia un alleato cruciale per gli Stati Uniti. Nessuno più del premier Tusk, tuttavia, attende i risultati con più apprensione: in caso di una vittoria di Trzaskowski, infatti, il primo ministro riuscirebbe ad attuare importanti riforme promesse da tempo, come l'introduzione delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso e l'allentamento del divieto quasi totale di aborto, ora in vigore. Tutte cose che, con un capo dello Stato di opposto orientamento, non sarebbe così facile attuare, in virtù del potere del presidente della Repubblica di mettere il veto alle leggi dell’esecutivo. Il presidente polacco, infatti, non ha solo un ruolo cerimoniale ma gode di un importante potere di veto sulla legislazione.
Donald Tusk, accoglie il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, Varsavia, Polonia, mercoledì 15 gennaio 2025 (Ap)
Se la spuntasse Nawrocki, il primo ministro si ritroverebbe a convivere con un altro capo dello Stato sostenuto dal PiS, come l’uscente Duda, pronto a bloccare molte sue iniziative. In più, Nawrocki, grande ammiratore del presidente americano tanto da aver clonato lo slogan “Polonia first” e da incontrarlo questo mese alla Casa Bianca, si posiziona in un ruolo più radicale di Duda. Lo storico, un passato da calciatore e pugile, direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica (2017-2021), la sua città, ha chiesto una drastica riduzione dei sussidi per il milione di rifugiati ucraini presenti in Polonia, un tema dal forte impatto sull'opinione pubblica, alla luce dei costi in termini di spesa sociale e dell'impatto sul mercato immobiliare dell'afflusso di profughi. Pur avendo promesso di continuare a sostenere l’Ucraina contro l'invasione russa, Nawrocki è inoltre contrario all'ingresso di Kiev nella Nato, posizione in verità non proprio isolata, sia in Polonia che in Europa. A maggio, ha anche affermato che l'Ucraina “non ha mostrato gratitudine per ciò che i polacchi hanno fatto” per il Paese e ha accusato il presidente Zelensky di “insolenza”. Tra gli osservatori c’è addirittura chi prevede che una vittoria di Nawrocki possa portare il Paese a nuove elezioni, tale si rivelerebbe l’incompatibilità con il governo di Tusk.
Rai News 24