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Candidato sindaco del centrodestra a Milano: la dritta di Pier Silvio Berlusconi

Candidato sindaco del centrodestra a Milano: la dritta di Pier Silvio Berlusconi

Milano, 10 luglio 2025 – “Se perdiamo dopo Sala siamo messi veramente male”. Parole forti, quelle scandite ieri da Pier Silvio Berlusconi a margine della presentazione dei nuovi palinsesti televisivi della sua Mediaset. Ma, a dire il vero, il secondogenito di Silvio Berlusconi non ne ha mai avute di tenere nei confronti del sindaco di Milano.

Rileggere per credere le dichiarazioni con le quali aveva risposto alla presa di posizione dello stesso Giuseppe Sala contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a papà Silvio: “Pensasse a Milano, che è un disastro: traffico, delinquenza, buche”.

Concetti ribaditi ieri, quando gli è stato chiesto se le scelte fatta da Sala in questi anni possano aiutare il centrodestra a riconquistare Palazzo Marino dopo 15 anni di centrosinistra. E allora la risposta di Pier Silvio è, al tempo stesso, un pungolo a Forza Italia e ai suoi alleati perché non perdano quella che lui ritiene essere l’occasione buona per tornare al governo della città. “Milano – ha detto l’amministratore delegato di Mediaset – va considerata materiale d’appartenenza. È una città simbolo, fondamentale per la nostra storia politica e imprenditoriale. Non ci vivo e da milanese mi vergogno. Ci vado così poco che non mi ricordo neanche dov’è. La mia vita è Cologno, Madrid, Monaco, Roma e la Liguria”.

Poi l’affondo sulle elezioni Comunali e sulla chance del centrodestra: “A Genova il centrodestra ha sbagliato il candidato. Anche vincere a Milano dipende dal candidato, civico o politico è indifferente, ma deve essere dentro la società, percepito dalla comunità, altrimenti è finita”. E comunque “se perdiamo dopo Sala siamo messi veramente male”. Inevitabile, allora, una domanda su un suo eventuale impegno in politica: “Mai stata una voglia concreta, quella di far politica – spiega –, sono felice di fare quello che faccio, amo Mediaset, amo i miei collaboratori, ho una squadra che è sempre più mia. Io ho 56 anni, mio padre è entrato in politica a 58... io oggi non ho nessuna intenzione e non penso alla politica. Guardando al futuro non lo escludo, ma così come non escludo tante altre cose nella mia vita, ossia che ad un certo punto io possa dire: ‘Sai che c’è, una sfida completamente nuova, perché no?’. Amo il rapporto con le persone. La passione nei confronti del rapporto con le persone è una cosa che a me travolge, quindi tendo a far coincidere la politica con questa passione, ma la politica è anche tante altre cose, tra cui compromessi e trattativa, quindi non lo so... Ma è sciocco parlarne oggi, perché oggi non ha alcuna concretezza”.

Immediata la reazione di Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia: “Pier Silvio Berlusconi in politica? Se scende è un’ottima cosa. Più sono quelli di peso che scendono in campo, meglio è. Con il nome che porta, se decide, quando deciderà, sarà sempre un fatto positivo”.

In ogni caso, se mai dovesse decidere di impegnarsi in politica, lo farebbe “a livello nazionale”, non locale.

Per il centrodestra milanese, quindi, i nodi da sciogliere in vista delle Comunali di inzio 2027 restano tutti da sciogliere. Ignazio La Russa, presidente del Senato e uomo forte di Fratelli d’Italia, vorrebbe candidare come sindaco Maurizio Lupi, originario di Baggio, già assessore comunale a Milano e attuale leader di Noi Moderati. Per Forza Italia occorre invece un profilo civico, non politico: anche da qui i nomi di Regina De Albertis, imprenditrice e fino a due settimane fa presidente di Assimpredil Ance, l’associazione di rappresentanza dei costrittori edili, ma anche quello di Ferruccio Resta, ex rettore del Politecnico di Milano. Attenzione, però, a Giovanni Bozzetti: l’imprenditore nonché ex assessore comunale e regionale scelto di nuovo da Ignazio La Russa per la presidenza di Fondazione Fiera potrebbe infatti sfruttare l’operatività e la visibilità garantitagli dal ruolo per poi essere proposto come candidato sindaco nel 2027 a Milano o, ipotesi forse più solida, come candidato governatore nel 2028, quando il leghista Attilio Fontana, già al secondo mandato, non potrà ricandidarsi.

Il Giorno

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