Contro Roberto Occhiuto la giustizia a orologeria della procura di Catanzaro

Il caso del presidente della Calabria
Il governatore indagato. Ma guarda la coincidenza, solo la settimana scorsa aveva annunciato di volersi ricandidare alla presidenza della Regione Calabria

Il governatore della Calabria, il forzista Roberto Occhiuto, ha annunciato la scorsa settimana di rivolersi ricandidare l’anno prossimo alla guida della regione ed ecco arrivare un bell’avviso di garanzia per corruzione. La procura della repubblica di Catanzaro ha contestato al presidente della regione calabrese condotte in corso con il suo ex socio, il manager Paolo Posteraro, ed altri tre dirigenti, fra cui Ernesto Ferraro, presidente di Ferrovie della Calabria, l’azienda di trasporto pubblico regionale.
Di che cosa si tratti in concreto non è al momento dato sapere. Ieri il quotidiano il Domani, riportando la notizia dell’avviso di garanzia ad Occhiuto in prima pagina, sottolineava con entusiasmo che l’inchiesta della procura di Catanzaro sarebbe partita proprio grazie ad alcuni suoi articoli riguardo i rapporti fra Occhiuto e Posteraro. In particolare, dei bonifici e prestiti bancari di cui avrebbero beneficiato negli anni le società del manager, come la “Fondazione patrimonio artistici retail”. Oltre agli avvisi di garanzia nell’inchiesta condotta dalla guardia di finanza sarebbero state effettuate delle perquisizioni. Occhiuto l’altra sera ha diffuso un video in cui dava la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto e di non essere affatto sereno. “Si dice che bisogna avere fiducia nella magistratura e che sono sereno”, ha detto Occhiuto. “Sono sereno un piffero, perché essere iscritto nel registro degli indagati, anche a mia tutela, come mi dicono, per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio”, ha poi aggiunto il governatore, invitando gli inquirenti ad indagare e ad andare a fondo in questa inchiesta “perché io non ho fatto nulla di male”.
Occhiuto ha anche annunciato di volersi fare interrogare, un interrogatorio “al buio” dal momento che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e nessuno è in grado di sapere quale sia il teorema accusatorio della guardia di finanza e della procura di Catanzaro. L’inchiesta arriva proprio nell’ultimo anno di mandato ed alla vigilia della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale calabrese previsto per la prossima primavera. Conoscendo come funziona questo genere d’inchieste, è molto difficile che si possa chiudere in poco tempo. Il procedimento accompagnerà dunque i prossimi mesi, salvo – ovviamente – colpi di scena. Il primo a finire sotto occhio della procura di Catanzaro era stato Agazio Loiero, governatore dal 2005 a 2010 con il centrosinistra. Loiero nel novembre 2006 era stato accusato di associazione a delinquere in una inchiesta sugli appalti nel settore della sanità condotta dall’allora pm Luigi de Magistris. L’allora governatore era poi stato prosciolto due anni più tardi. Dopo era stato il turno di Giuseppe Scopelliti, governatore in quota Popolo delle Libertà, condannato invece a sei anni di reclusione per abuso d’ufficio e falso per fatti commessi quando era però sindaco di Reggio Calabria.
L’ultimo in ordine di tempo era stato Mario Oliverio. Politico di lungo corso e per quattro volte parlamentare era finito nel 2018 nell’inchiesta “Lande desolate” con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio in relazione ad alcuni appalti per la realizzazione di opere pubbliche a Scalea, Lorica e Cosenza. L’allora procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ora a Napoli, aveva chiesto per Oliverio gli arresti domiciliari, non accolti dal gip e ridotti all’obbligo di dimora nel comune di San Giovanni in Fiore. Dopo tre mesi di confino, la Cassazione aveva annullato il provvedimento, imputando alla Procura di Catanzaro un “pregiudizio accusatorio”. Nonostante ciò, Gratteri aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni e 8 mesi. Il gup, invece, a gennaio 2021 lo aveva assolto in quanto “il fatto non sussiste”. Nel frattempo, però, la carriera politica dell’ex governatore era stata stroncata.
l'Unità