Giani e lo scontro con De Luca. “Nessun rinvio, si vota a ottobre”

27 giu 2025

Eugenio Giani, governatore della Regione Toscana (Foto di repertorio Germogli)
Firenze, 27 giugno 2025 – “Ai toscani dico, prepariamoci. Voteremo il 12 o il 19 ottobre, secondo quanto ci dice la Costituzione. Questo significa presentare le liste 30 giorni prima, a settembre, indire i comizi elettorali per la seconda metà di agosto. Quindi ci siamo: è giusto che l’opinione torni al popolo sovrano. Le elezioni non sono un capriccio del presidente di turno”.
Nel giorno della Caporetto al Senato dei fautori del terzo mandato, il Nazareno ancora tiene Eugenio Giani, il politico, ai box in attesa della candidatura bis. Colpa degli incastri (im)possibili che Elly Schlein ha da operare in Campania e Puglia in chiave campo larghissimo. Ma Eugenio Giani, il governatore, consumato lo strappo tra colleghi – anche di partito, con la Puglia di Emiliano assente, come le Marche di Francesco Acquaroli (FdI) – in Conferenza delle Regioni ha tenuto la barra dritta, togliendo le castagne dal fuoco proprio a Schlein, rispetto al coup de théâtre imbastito dallo sceriffo Vincenzo De Luca con l’avallo dei governatori di centrodestra direttamente interessati, a cominciare da Luca Zaia: lo slittamento del voto alla primavera ‘26.
Come ha motivato De Luca la richiesta di “breve rinvio” delle elezioni? “I motivi dedotti facevano riferimento all’approvazione sia di atti e progetti strategici legati al Pnrr (su sanità, ambiente, infrastrutture), sia del bilancio preventivo nel contesto dell’attuale legislatura. Ma anche, devo ammettere, per una discussione approfondita sul terzo mandato. Il presidente Massimiliano Fedriga ha inserito al quarto punto tale proposta all’ordine del giorno dei lavori con la volontà di redigere un documento unitario con cui accogliere la proposta di De Luca per sottoporla poi all’attenzione del governo”. E lei a quel punto che ha detto? “Ho detto no. È necessario seguire la nostra Costituzione che all’articolo 122 prevede una durata di 5 anni per il sistema legislativo e che il presidente della Regione convochi le elezioni in un arco di tempo vicino alla scadenza quinquennale della legislatura, che per la Toscana nel 2020 fu il 20-21 settembre. A fronte di questa situazione non omogenea la Conferenza ha deciso di non prendere posizioni sul rinvio delle elezioni. Quindi nessun documento è stato approvato e io mi sento dunque incoraggiato nel predisporre tutti gli atti per preparare la scadenza elettorale, seguire i canoni organizzativi adeguati e votare per le elezioni regionali in Toscana o il 12 o il 19 ottobre”. Quindi è un errore lo slittamento per l’esecuzione di attività ordinarie di governo? “Siamo in uno Stato di diritto e dobbiamo rispettare le leggi che prevedono una precisa durata di mandato. La data del voto non può essere l’opzione nel gradimento o nella convenienza del presidente di turno”. Si è sentito isolato nel sostenere le sue ragioni contro un pezzo del suo partito? “Al contrario, mi sono sentito molto a mio agio in questa battaglia al di là di un Emiliano tatticamente assente e di un De Luca energico che ha provato a sostenere le sue ragioni sul rinvio. A mio supporto in Conferenza sono intervenuti gli assessori di Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria”. Lo stesso, alla vigilia, dal gruppo dirigente nazionale del Pd.
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