Grillo contro Conte, guerra legale in vista sul simbolo e il nome del M5S: la replica del partito

Il confronto tra Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle torna al centro dell’attenzione. L’ex garante del Movimento ha annunciato di voler avviare a breve un’azione legale per rivendicare il controllo sul simbolo e sul nome del M5S, scatenando una nuova fase di tensione interna. Dalla sede del partito, guidato da Giuseppe Conte, arriva la replica immediata.
La notizia è emersa oltre sei mesi dopo che, durante la Costituente di fine 2024, quasi il 65% degli iscritti al Movimento 5 Stelle aveva votato per rimuovere Beppe Grillo dal ruolo di garante, con l’80,56% favorevole alla sua esclusione. Giuseppe Conte aveva definito quella decisione come un segnale potente della comunità. Ora Grillo punta a riottenere nome e simbolo del Movimento in vista delle prossime elezioni.
“Vedere questo simbolo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio. Fatevi un altro simbolo. Il Movimento è stramorto, ma l’humus che c’è dentro no”, aveva commentato in quella occasione.
La battaglia legale si basa principalmente sulla proprietà del simbolo e del nome, già riconosciuta a Grillo dal tribunale di Genova nel 2021, mentre il fronte opposto si appoggia alla validità dello statuto confermata dal tribunale di Napoli, sostenendo la legittimità della leadership di Conte.
Grillo contro Conte, il fondatore del M5S pronto ad avviare un’azione legale: la replica del MovimentoDalla sede del M5S fanno sapere di essere completamente tranquilli riguardo all’iniziativa legale annunciata da Grillo. Secondo fonti del Movimento, qualora dovesse effettivamente partire una nuova azione giudiziaria, si valuteranno attentamente i documenti e gli avvocati risponderanno in modo adeguato. Le pretese legate al simbolo vengono giudicate infondate.
Le stesse fonti sottolineano che, da quando è iniziata la nuova fase del Movimento, non si sono registrate sconfitte in tribunale e che chi ha promosso cause simili ha perso, dovendo inoltre sostenere spese legali e risarcimenti. Questo, viene spiegato, dimostra la solidità delle ragioni legali sostenute dal presidente Giuseppe Conte e dal Movimento 5 Stelle.
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