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Hallissey (+Europa): "La crisi degli ombrelloni c'è. Colpe bipartisan: tutti hanno chiuso gli occhi"

Hallissey (+Europa): "La crisi degli ombrelloni c'è. Colpe bipartisan: tutti hanno chiuso gli occhi"

stabilimenti vuoti

Il presidente del partito guidato da Riccardo Magi quest'estate ha condotto alcune proteste sui litorali italiani per chiedere la messa a gara delle concessioni balneari. "Situazione desolante". Intanto, dopo il caso Mondello, la regione Sicilia ordina la rimozione di tornelli e barriere abusivi

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La crisi degli ombrelloni è reale. Lo ammette la categoria, lo suggeriscono le foto dei lidi deserti in pieno agosto sui social. Lo conferma anche Matteo Hallissey, da febbraio presidente di +Europa, che per tutta l’estate ha girato per alcune delle spiagge più note del paese con un ombrellone arancione, piantato nella sabbia di alcuni stabilimenti a cui le concessioni sono scadute. “Gli ombrelloni sono vuoti, è vero. La gente si è stufata. La direttiva Bolkestein esiste da anni e nessuno l’è riuscita ad applicare. La destra ha le sue colpe evidenti, ha sempre difeso questa lobby, ma anche la sinistra è complice. Fa un po’ ridere sentire alcuni esponenti del campo largo parlare della situazione insostenibile sulle spiagge, parlando di salari e ceto medio, quando per anni ha governato senza intervenire”.

Ma insomma, la colpa di questa situazione di chi è?

I balneari, come i tassisti, rifiutando la concorrenza in realtà danneggiano sé stessi. E si fanno odiare dai cittadini. La responsabilità non è, come dice il proprietario del Papeete, dell’euro o della sinistra. È dei balneari”. Hallissey fa riferimento all’intervista, rilasciata al Foglio, in cui Massimo Casanova addossa la colpa della crisi degli ombrelloni alla moneta unica e ai governi precedenti. Tra i due c’è un conto aperto: da due anni il presidente di +Europa visita lo stabilimento teatro della crisi del governo gialloverde, e quest’anno ha inviato una diffida al comune di Cervia chiedendo che sia indetta una gara. “Al Papeete un anno fa abbiamo visto la follia dei canoni bassissimi. Con meno di 1000 euro al mese hanno fatturati giganteschi. La media in Italia è: ogni 100 euro di fatturato, un euro di canone allo stato. Dalle spiagge italiane arrivano nelle casse pubbliche e meno di 100 milioni di euro. L’anno scorso Casanova mi ha denunciato, quest’anno abbiamo chiesto al comune di Cervia di fare le gare come parte interessata a partecipare. Vogliamo gestire il Papeete"

Bisogna ammettere che l’idea di un Papeete gestito dai radicali è suggestiva. “Lido parolaccia”, con il bagnino che mentre ti salva ti invita a sottoscrivere un appello per il Diritto alla conoscenza, borse frigo, canna libera e dalla cassa del bar l’eco di vecchie puntate di Stampa e regime, a spezzare la monotonia delle varie "Sesso e Samba" degli altri stabilimenti. Solo una fantasia pannelliana, certo, anche se lo storico leader del Partito Radicale nel 1992, in cambio dell'appoggio al governo Amato, aveva chiesto di poter diventare sindaco di Ostia. Fu così che amministrò per 100 giorni il litorale di Roma, chiamando l'esercito per assicurare l'abbattimento di alcune costruzioni abusive e pedonalizzando il lungomare, cosa che scatenò le proteste di balneari e commercianti. Che avranno mantenuto un immutato affetto per i radicali, ora che Hallissey chiede di indire bandi nelle loro spiagge. “Nelle prossime ore faremo le stesse diffide in decine di comuni italiani per indire le gare. Siamo stati a Ostia, Anzio, Pomezia, Alassio in Liguria e a Mondello, dove nella maggior parte degli stabilimenti c’è una società che sta lì dal 1909. I balneari per guadagnare il più possibile prima che vengano indette le gare hanno alzato i prezzi. Ma si è rivelato un boomerang. A Mondello abbiamo visto la gente dietro i tornelli abusivi ammassata, incazzatissima, e la spiaggia vuota".

Ed è notizia di ieri che proprio in Sicilia la Regione, dopo il caso di Mondello, ha ordinato la rimozione di tornelli e barriere davanti alle spiagge. La circolare, firmata dall'assessore all'Ambiente Giusi Savarino, parla di "divieto di nuove autorizzazioni per staccionate di delimitazione della battigia, divieto di tornelli di ingresso", e di "valutazione della revoca delle autorizzazioni esistenti". L'assessore ha anche annunciato controlli e ispezioni in tutta la regione.

"La gente che vuole andare al mare c’è, il problema è che è tenuta fuori dai balneari e dai loro recinti", conclude Hallissey. "L’anno scorso c’erano molte più persone, c’era un’aria spettrale, a volte pensavamo di aver sbagliato posto. La gente sceglie di non andare più in quelle spiagge, magari sceglie la spiaggia libera, quella poca che c’è. Abbiamo riscontrato molta rassegnazione, poca voglia di continuare a finanziare questa categoria".

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