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I referendum per ridare ossigeno alla democrazia

I referendum per ridare ossigeno alla democrazia

Il voto dell'8 e 9 giugno

Questo voto ci permette di portare un granello di sabbia alla causa urgentissima della ricostruzione della dignità del lavoro.

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse

Andiamo ai referendum mentre è del tutto evidente la crisi della democrazia nel nostro paese. I referendum dovrebbero essere accolti come una occasione per contrastare questa crisi e riattivare un circuito di partecipazione democratica. Evidentemente c’è una parte importante della nostra classe dirigente che pensa che sia meglio governare senza democrazia. Cioè non governare: comandare.

Si spiega così questa insorgenza di una posizione diffusa che chiede di non andare a votare. L’appello al non voto arriva persino dai rappresentati delle istituzioni democratiche. È una incredibile contraddizione. Ma anche questo dimostra ancor di più la crisi della democrazia e la distanze tra le istituzioni, la democrazia e il popolo. Chi critica i referendum sostiene che i referendum appartengono a un’altra stagione politica.

Vero: i referendum vengono dalla stagione della grande politica. Dopo c’è stato solo il declino e poi il crollo della democrazia. Sovrastata da altre divinità: la guerra, lo sfruttamento, la diseguaglianza, il dominio della tecnica e del mercato. Questo voto ci permette di portare un granello di sabbia alla causa urgentissima della ricostruzione della dignità del lavoro.

l'Unità

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