IA: Zuppi, ci condiziona molto più di quello che pensiamo

"L'intelligenza artificiale ci condiziona già molto di più di quanto noi pensiamo". Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi intervenendo a un incontro pubblico dal titolo 'Sosteniamo la Speranza - Giovani e lavoro nel mondo a parte', che ha avuto luogo a Gioia Dei Marsi (L'Aquila). Il presidente Cei ha sottolineato la necessità di interrogarsi non solo sugli strumenti tecnologici ma sul loro impatto umano. "Che cerchiamo noi con l'intelligenza artificiale? - ha detto - Tantissimo, tantissimo". Il porporato ha giustapposto un richiamo concreto al valore delle relazioni umane, soprattutto nei territori marginali, dove la tecnologia non può sostituire la vicinanza tra le persone. "Nelle aree interne - ha aggiunto - quando c'è comunità, c'è sempre un rapporto personale, c'è la relazione. Quello di cui noi dobbiamo temere, ripeto, a volte non è facile, ma è sempre possibile". Il cardinale ha poi richiamato la condizione di chi è più fragile: "Non bisogna lasciare mai nessuno solo. Mai - ha detto poco più avanti - Per fortuna la vita si allunga, ma si allungano anche le malattie degenerative. E tante volte questa condizione è accompagnata da solitudine". Infine, Zuppi ha rilanciato il ruolo della comunità come risposta: "Se c'è una forza della comunità, deve essere proprio anche questa: di aiutarsi nell'affrontare condizioni faticose e dolorose che, se sostenute, accompagnate dalle istituzioni e dalla comunità insieme, in quell'alleanza diventano molto più umane. diventano addirittura occasioni di cambiamento, di miglioramento".
ansa