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L’effetto dazi è di un decimale, per ora

L’effetto dazi è di un decimale, per ora

Foto ANSA

Editoriali

L’Upb abbassa la crescita nel 2025 da 0,6 a 0,5 per cento del pil, come l’Fmi. Nel complesso, però, all’orizzonte non si vedono effetti così catastrofici

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Che effetto avranno i dazi al 15 per cento sulla crescita italiana? Visti i contenuti ancora nebulosi dell’accordo tra Unione europea e Stati Uniti, al momento, le istituzioni economiche hanno preferito basare le loro valutazioni sui dazi al 10 per cento, la prima ipotesi di lavoro. L’Fmi nei giorni scorsi ha rivisto al rialzo il pil dell’Italia per il 2025 dallo 0,4 allo 0,5 per cento, mentre ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha tagliato le precedenti stime dallo 0,6 allo 0,5 per cento. Per entrambi, comunque, la crescita di quest’anno sarà di mezzo punto di pil tenendo conto di tutta una serie di fattori, comprese guerre, protezionismo commerciale e indebolimento del dollaro rispetto all’euro. A sbilanciarsi su un possibile impatto con tariffe al 15 per cento è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che nel question time alla Camera ha stimato un “calo massimo cumulato di 0,5 punti nel 2026” seguìto poi da un “graduale recupero” e da un riallineamento allo scenario di base”. Giorgetti ha anche spiegato che un livello medio di dazi al 15 per cento “presenta elementi che avranno un impatto su diversi settori produttivi italiani”.

In conclusione, è ancora presto per poter fare stime puntuali, considerando poi che la crescita economica della prima parte dell’anno è stata influenzata dall’effetto scorte, ovvero dall’anticipo di importazioni dagli Usa per evitare i dazi. Siccome secondo l’Istat la crescita acquisita nel primo semestre dell’anno è +0,5 per cento, se sono affidabili le stime di Fmi e Upb, vuol dire che per la seconda parte dell’anno ci sarà stagnazione economica. Nel complesso, però, all’orizzonte non si vedono effetti così catastrofici. Secondo l’Upb, quest’anno la crescita del paese sarà sostenuta dalla buona dinamica occupazionale. Al rafforzamento degli investimenti trainati dal Pnrr si contrapporrà il deterioramento della domanda estera a causa dei dazi. Insomma, se l’Italia si salva dall’effetto Trump è grazie al Piano europeo, salvo, avverte l’Upb, possibili slittamenti nella realizzazione delle opere.

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