Lingue minoritarie e marketing, una risorsa per il territorio

Le lingue minoritarie servono a vendere prodotti, esperienze, enogastronomia e turismo? Diverse sperimentazioni in Italia e in Europa indicano di sì: l’utilizzo delle lingue del territorio aiuta a creare una maggiore connessione con consumatrici e consumatori locali e attrae visitatrici e visitatori interessati a esperienze culturali più autentiche e immersive.
Le recenti vicende della ristrutturazione della linea Udine-Cividale – dove il passaggio di gestione a RFI ha (almeno temporaneamente) cancellato il plurilinguismo visivo – e il nuovo branding monolingue della città di Udine hanno riportato il tema dei rapporti tra marketing e lingua all’attenzione dell’opinione pubblica friulana. I cartelli bilingui e i gadget turistici in friulano, oltre a rispettare i diritti linguistici della comunità, hanno anche una rilevanza economica?
Se ne discuterà venerdì 18 luglio, alle ore 18, nella Sala Pasolini del palazzo della Regione, in via Sabbadini 31 a Udine, nel corso dell’incontro pubblico “Minoranze linguistiche, risorsa strategica, fra identità plurime e marketing territoriale”, promosso dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia – Civica FVG, con Sandro Sillani, esperto in marketing dei prodotti alimentari dell’Università del Friuli, e Linda Osti, docente di Tourism Management all‘Università di Bangor nel Galles.
«Parleremo anche dell’interesse crescente delle multinazionali per i mercati e le lingue minori, e del sale Halen môr, che ci insegna che una salina atlantica può collocarsi come top di gamma grazie a una comunicazione che fa leva sulla narrazione di naturalità veicolata attraverso la lingua gallese», anticipa Stefania Garlatti-Costa, consigliera del Comune di Udine con il referato a Identità friulana e plurilinguismo, componente del direttivo del Patto per l’Autonomia, che introdurrà l’incontro. Le conclusioni saranno affidate a Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG.
İl Friuli