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Magistratura, secondo ok del Senato alla separazione delle carriere. Protestano le opposizioni

Magistratura, secondo ok del Senato alla separazione delle carriere. Protestano le opposizioni

La riforma costituzionale della giustizia - "Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare" - che ha come obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, attraverso la modifica del Titolo IV della Costituzione, ha ottenuto il via libera anche in Senato con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti.

Ora il testo torna alla Camera per il terzo dei quattro passaggi.

La protesta del M5s, cartelli in Aula con volti di Berlusconi e Gelli

Cartelli sollevati nell'Aula del Senato con la foto di Falcone e Borsellino, da una parte, di Licio Gelli e Silvio Berlusconi dall'altra, "per dire alla maggioranza di non portare avanti questa legge in nome di Falcone e Borsellino, tirati in ballo dal centrodestra continuamente, in maniera impropria e offensiva nei confronti dei due simboli dell'antimafia". E' la protesta del Movimento 5 Stelle nell'Aula del Senato subito dopo il via libera alla separazione delle carriere dei magistrati. "Non nel loro nome" si leggeva sui cartelli gialli raffiguranti i due magistrati uccisi dalla mafia, ma "nel loro" recitava la scritta bianca su fondo nero affiancata alle immagini di Gelli e Berlusconi.

Duro il leader Giuseppe Conte: "Hanno in testa un disegno ben chiaro: i pubblici ministeri superpoliziotti sotto la sfera di influenza e di condizionamento del Ministro della Giustizia di turno, meno garanzie per i cittadini comuni, più impunità per qualche potente privilegiato. Una giustizia su misura per chi conta, per chi ha il potere in mano: ingiustizia è fatta".

Tajani: “Giornata storica, realizzato sogno Berlusconi”

Il voto sulla riforma della giustizia segna una "giornata storica", lo ha detto il segretario di Fi Antonio Tajani n intrando i giornalisti al Senato. "Si realizza il sogno di Berlusconi".

Il provvedimento, presentato dal governo, prevede due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente.

La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al Presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente, rispettivamente, il primo Presidente della Corte di Cassazione e il Procuratore generale della Corte di Cassazione.

Gli altri componenti di ciascuno dei Consigli superiori sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi siano eletti fra i componenti sorteggiati dall'elenco compilato dal Parlamento.

Un'altra novità è rappresentata dall'istituzione dell'Alta Corte disciplinare che sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal presidente della Repubblica; 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune; 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti; 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti.

Rai News 24

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