Maturità, il duro messaggio di Valditara: boicottare l’esame orale significa bocciatura

Negli ultimi giorni è tornato al centro del dibattito pubblico il tema della Maturità, dopo che alcuni studenti hanno deciso di boicottare l’esame orale in segno di protesta. A seguito di questi episodi, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto con fermezza, annunciando una decisione drastica.
Valditara interviene dopo i casi di studenti veneti che boicottano l’orale di maturitàLe dichiarazioni di Valditara riguardano due episodi specifici avvenuti in Veneto, con protagonisti uno studente e una studentessa dell’ultimo anno. Gianmaria Favaretto, di Padova, ha spiegato ai media locali di aver rifiutato l’esame orale, convinto dai 62 punti ottenuti nelle prove scritte, per contestare il metodo di valutazione. Similmente, Maddalena Bianchi, liceale di Belluno, ha raccontato al Corriere di aver preparato un discorso critico rivolto ai docenti, per denunciare ciò che a suo avviso non funziona nella scuola.
“Fra le riforme che stiamo per varare c’è anche una riforma della Maturità. Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili“, ha dichiarato il ministro ai microfoni di Rai News 24.
La ribellione di alcuni studenti, che, avendo accumulato sufficienti punti con le prove scritte, scelgono di fare scena muta durante l’esame orale della Maturità come forma di protesta, potrebbe essere già giunta al termine. Il ministro ha spiegato che chiunque non si presenti all’orale o decida volontariamente di non rispondere alle domande dei docenti, non per mancanza di preparazione ma con l’intento di boicottare l’esame, dovrà ripetere l’anno.
In un’intervista a Fanpage, il ministro Valditara ha spiegato che nella riforma della Maturità l’orale manterrà lo stesso peso nel voto finale. La valutazione, ha sottolineato, non terrà conto solo delle risposte su argomenti specifici come i logaritmi o Ungaretti, ma anche del livello complessivo di maturazione dello studente. Sarà importante dimostrare autonomia, responsabilità e uno sviluppo integrale della persona, che saranno considerati nel giudizio finale.
Riguardo all’entrata in vigore di queste novità già dal prossimo anno scolastico, il ministro ha aggiunto che si sta lavorando per riuscirci.
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