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Occhiuto indagato, la Calabria in subbuglio: “Mi dimetto e mi ricandido”

Occhiuto indagato, la Calabria in subbuglio: “Mi dimetto e mi ricandido”

Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, è finito sotto indagine per un’accusa di corruzione che ha scosso il panorama politico regionale. In una dichiarazione sorprendente, Occhiuto ha annunciato la sua intenzione di dimettersi dalla carica, ma ha subito chiarito che intende ricandidarsi. Una mossa che apre un acceso dibattito sulla politica calabrese e sulle implicazioni di questa vicenda giudiziaria.

Il quadro istituzionale e politico dietro le dimissioni di Occhiuto

Le dimissioni di Occhiuto, formalizzate dopo un confronto con la premier Giorgia Meloni e il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, rappresentano un evento di grande impatto nella scena politica calabrese e nazionale.

Secondo lo Statuto della Regione Calabria, l’uscita anticipata del presidente comporta l’indizione di nuove elezioni entro un termine che, pur non essendo esplicitato nel regolamento regionale, si rifà alla normativa statale che impone il voto entro 60 giorni dalla fine della legislatura o dall’evento che ne determina l’interruzione.

Questo vuol dire che la Calabria sarà chiamata presto alle urne, con una campagna elettorale che si sovrapporrà a quella delle Marche, e che sarà seguita con attenzione da tutto il panorama politico nazionale. Il presidente del Consiglio regionale avrà il compito di convocare il Consiglio entro 10 giorni dalla comunicazione ufficiale delle dimissioni, aprendo così la fase pre-elettorale.

In un annuncio a sorpresa, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha deciso di dimettersi dalla sua carica ma ha subito confermato l’intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali. La decisione arriva in seguito all’indagine aperta dalla Procura di Catanzaro, che lo vede coinvolto in un’inchiesta per corruzione. Tuttavia, Occhiuto ha chiarito che il suo gesto non è una resa, ma una mossa per evitare che la politica locale si blocchi, soprattutto in un momento in cui si stanno realizzando importanti opere infrastrutturali.

Il governatore ha voluto sottolineare che non nutre alcun rancore verso la magistratura, anzi ha ribadito l’importanza che essa operi serenamente, spiegando di aver già chiarito la sua posizione durante l’interrogatorio con i pm, da cui è uscito “soddisfatto e sollevato”.

Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così”.

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