RaiSport ribadisce sfiducia a Petrecca: minaccia di sciopero la prima di serie A

Ribadita la sfiducia al direttore di RaiSport Paolo Petrecca. È di fatto la quarta in tre mesi e mezzo. Con 47 voti favorevoli e uno contrario, l’assemblea della redazione sportiva proclama lo stato di agitazione e affida al cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero. La minaccia è che lo sciopero si faccia alla prima di campionato di calcio a fine agosto.
"All’indomani della doppia mancata approvazione del piano editoriale, la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, torna a ribadire la propria sfiducia”, si legge nel comunicato dell’Assemblea di redazione che accusa il direttore meloniano trasferito lo scorso marzo da RaiNews24 proprio a seguito di una mozione di “sgradimento”.
La mancanza di sintonia è totale. L’accusa è la promessa non mantenuta “di spazi, promozioni e programmi senza visione d’insieme e intesa con l’azienda in termini di palinsesto, pianta organica e budget”.
“Nell’anno delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina e dei Mondiali di calcio, – continua il comunicato – la maggioranza della redazione sente la responsabilità di chiedere ai vertici aziendali un immediato cambio di rotta per evitare di compromettere due eventi strategici per la Rai tutta”.
Inoltre “la redazione vive in un clima di pesante intimidazione ribadito dallo stesso direttore nella discussione del secondo piano editoriale, nel quale ha tenuto più volte a precisare che chi non è con lui è contro di lui e che anche in caso di sfiducia, lui sarebbe andato avanti forte del consenso dell’azienda”.
Durissimo il passaggio relativo al trattamento riservato a donne e madri lavoratrici.
“A tal proposito chiediamo all’azienda stessa cosa pensa del trattamento riservato a donne e madri lavoratrici Rai, considerando la richiesta del direttore - sempre in sede di discussione del secondo piano editoriale - di affidarsi in toto alle sue decisioni senza pensare - testuale - al fatto che bisogna riprendere i figli a scuola a una certa ora. È una frase in linea con il percorso di valorizzazione delle donne e di promozione della parità di genere in cui è impegnata la Rai, anche pensando al contratto di servizio? Guardiamo peraltro con grande preoccupazione all’immagine della donna che la direzione di RaiSport ha deciso di fornire, non valorizzando - soprattutto in ambito femminile - le risorse e le professionalità interne e ingaggiando figure esterne (a quale prezzo poi?) per co-conduzioni di programmi chiave per la testata. Una cosa sono i talent, altro sono le vallette e la stagione delle vallette è passata senza rimpianti”.
La Repubblica