Tensioni in commissione difesa per acquisti militari da Israele

La commissione difesa della Camera ha vissuto attimi di forte tensione durante la discussione su un programma che prevede l’acquisto di tecnologie militari da aziende israeliane. La situazione è degenerata quando il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, ha lanciato accuse pesanti alla maggioranza, esprimendo il suo disappunto con un “Fate schifo!”.
Questo scambio di insulti ha dato il via a un acceso dibattito, che si è protratto anche nei corridoi della Camera, evidenziando le divisioni politiche su un tema così delicato.
Le opposizioni si fanno sentireLe opposizioni, in particolare il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso forti critiche nei confronti del provvedimento, sottolineando la necessità di una riflessione più ampia alla luce della drammatica escalation del conflitto nella striscia di Gaza. I membri del Pd hanno definito la scelta del governo “politicamente miope”, mentre il M5s ha denunciato la decisione di finanziare un complesso militare che, a loro avviso, sta contribuendo a un genocidio. Arnaldo Lomuti, esponente pentastellato, ha affermato che l’Italia non dovrebbe sostenere un regime che commette crimini contro l’umanità.
La risposta della maggioranzaIn risposta alle accuse, il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, ha cercato di chiarire la posizione della maggioranza, affermando che la tecnologia acquistata non avrebbe avuto scopi offensivi, ma sarebbe stata utilizzata per garantire la sicurezza nazionale. Tuttavia, le parole di Mulè non sono riuscite a placare le polemiche, e il clima di tensione è continuato a crescere. La richiesta di un intervento della premier Giorgia Meloni in aula è stata avanzata dai gruppi di opposizione, che hanno preannunciato una mozione unitaria per fermare le azioni di Netanyahu.
Richieste di sanzioni e riconoscimento della PalestinaLa mozione proposta dal Pd prevede misure specifiche, tra cui la richiesta di sanzioni e l’attuazione dei mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale. Inoltre, si chiede il riconoscimento della Palestina entro i confini del 1967. Durante la discussione, i deputati del M5s hanno esposto cartelli con la scritta “Stop genocide, now”, mentre Grimaldi ha ribadito la sua posizione, chiedendo di non acquistare nulla da chi commette crimini di guerra. La tensione in aula è stata palpabile, con i deputati che indossavano kefiah al collo come segno di protesta.
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