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Toti: “Occhiuto fa bene ad andare avanti. E’ vittima di leggi scritte da una politica giustizialista”

Toti: “Occhiuto fa bene ad andare avanti. E’ vittima di leggi scritte da una politica giustizialista”

Ansa

il colloquio

“Sta cercando di trasformare la sua regione. La politica difenda il governatore e le sue prerogative, con me il centrodestra è stato timido”, dice l'ex presidente della Liguria

“Fa bene ad andare avanti, Roberto Occhiuto è un amministratore capace e onesto”. Giovanni Toti non ha dubbi sul presidente della Calabria, che mercoledì ha annunciato di essere indagato per corruzione. “Ha rinunciato a uno scranno in Parlamento, ben più comodo, per dedicarsi alla Calabria. Avrebbero dovuto dargli un encomio solenne, altro che avviso di garanzia. Perché stiamo parlando di una zona non facile, che il presidente sta cercando di trasformare in una terra dove si fa impresa”, aggiunge l’ex governatore della Liguria, dimessosi dopo un arresto e un’inchiesta in cui ha patteggiato. “Sono stato costretto. La verità – prosegue Toti – è che Occhiuto sta pagando le conseguenze di quello che si fa in Parlamento a Roma”. Che intende? “Una politica che non si assume le proprie responsabilità ed è schiava del giustizialismo, con tutte quelle leggi approvate dal governo Monti in poi che consentono ai magistrati interpretazioni arbitrarie, spesso negative e maliziose. Le vicende di questo tipo ormai sono molte, e trasversali, da Marcello Pittella a Mario Oliverio, proprio in Calabria”.

“L’ho detto nel mio caso e lo ripeto oggi. Non ce l’ho con i magistrati che applicano le leggi, me la prendo con il Parlamento e con i governi che le hanno approvate”, attacca Toti. L’ex governatore non entra nel merito dell’inchiesta che coinvolge Occhiuto. “Non si sa ancora molto. Vedremo come andrà avanti, ma mi auguro, sono certo, che chiarirà tutto, lo conosco da 15 anni”. Il problema principale per Toti resta una riforma della Giustizia che superi “quei provvedimenti approvati nel corso degli anni, da una politica succube di un’opinione pubblica forcaiola. Leggi che stanno uccidendo ogni possibilità di amministrazione locale”.

Della necessità di riformare al più presto la Giustizia ha parlato ieri anche Marina Berlusconi. “Lo ha fatto certamente per ricordare l’anniversario della morte del padre, ma penso lo abbia fatto anche da imprenditrice in un paese in cui la burocrazia conta più della sostanza. Dove l’impresa ha difficoltà a dialogare con la politica, perché sempre sotto sospetto, e non si riesce a immaginare che gli interessi d’impresa possano essere anche quelli del paese. Come accade in tutte le democrazie avanzate del mondo”. In questo quadro, Toti ritiene quindi che i provvedimenti portati da Nordio non saranno risolutivi, “ma sono un passo in avanti e vanno presi positivamente. Anche tenendo conto che le forze del centrodestra non sono tutte così liberali”. Tornando a Occhiuto e al dibattito che scaturisce ogni qualvolta un amministratore riceve un avviso di garanzia, “mi piacerebbe – dice Toti – vedere una politica che difende le prerogative e la dignità del presidente della Calabria. Con me è stato fatto poco e male, anche nel centrodestra, salvo piacevoli eccezioni. Penso a Salvini, Gasparri, Crosetto e Santanchè. Forse qualcuno me lo dimentico, ma non ce ne sono stati molti altri”. Da qui passa quello che Toti definisce un problema “di autorevolezza della politica. I leader – conclude – usano toni diversi in base alle tessere di partito. Ma la credibilità la ottieni quando hai il coraggio di difendere l’avversario, non gli amici”.

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