Vola Fedriga, sprofonda Emiliano. Sala recupera, Gualtieri nelle retrovie. Exploit Giani (il Pd prenda nota)


la classifica
Trionfa il centrodestra. Il Sud, nonostante le difficoltà, riesce a portare due sindaci sul podio. Tra i governatori calano Zaia e De Luca, che si mantengono comunque in buona posizione. Il caso Toscana, in ottobre al voto. Promossi e bocciati secondo il Governance Poll 2025 di Noto Sondaggi per il Sole
La classifica annuale sul gradimento dei sindaci e dei presidenti di Regione, elaborata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore, restituisce anche nel 2025 una fotografia nitida del rapporto tra cittadini e amministratori locali. Al vertice emerge una novità assoluta: Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno (Fratelli d’Italia), conquista il primo posto, precedendo Michele Guerra (Parma) e un ex aequo tra Vito Leccese (Bari) e Gaetano Manfredi (Napoli). È un bel colpo per il centrodestra e un ottimo risultato anche per il Sud che, nonostante le difficoltà strutturali, riesce a portare due nomi sul podio.
Ma l’attenzione è ora rivolta alle Regioni, e in particolare alla Toscana, dove il presidente Eugenio Giani si prepara alle elezioni regionali previste per ottobre. Le date papabili sono il 12 o il 19, con Giani che oggi ha indicato, anche se non ufficialmente, la prima. E non ci sono le investiture ufficiali per i candidati alla presidenza sia da parte del Pd e della coalizione del centro sinistra che da quella del centro destra. Intanto però al Nazareno arriva la "soffiata" del sondaggio di Noto, che premia Giani: al secondo posto assoluto tra i presidenti di Regione con un consenso del 58,5%, in crescita di 6,5 punti rispetto all'anno scorso e di ben 13,5 rispetto al 2023. Giani, già in tour pre-elettorale da settimane, si conferma un riferimento per l’area progressista, forte anche di un miglioramento netto rispetto ai risultati elettorali. Nel confronto con i voti ottenuti al momento della sua elezione, il suo gradimento è salito di quasi 10 punti, secondo solo a quello di Schifani in Sicilia.
Il Governance Poll conferma però anche quanto le diseguaglianze territoriali continuino a pesare sulla percezione degli amministratori. Sei degli ultimi dieci sindaci in classifica governano città del Sud. L’ultimo posto tocca a Roberto Lagalla (Palermo), seguito a ruota da Giacomo Tranchida (Trapani). Le difficoltà di gestione, la carenza di risorse e la debolezza strutturale delle finanze locali si traducono in un consenso fragile. Emblematico è il caso di Michele Emiliano, presidente della Puglia: appena 16° su 18 tra i governatori, con un gradimento in calo e segnali di stanchezza politica, in un anno in cui la Regione andrà alle urne.
Sul versante dei sindaci delle grandi città, spicca il balzo in avanti di Beppe Sala a Milano: recupera dieci posizioni e si piazza nono, segno di un rinnovato consenso in una città chiave per il centrosinistra. Al contrario, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, resta nelle retrovie (89° posto) nonostante un lieve aumento nel gradimento. Il confronto tra i due è impietoso: la gestione milanese, pur con le sue criticità, gode di maggior fiducia rispetto al difficile governo della Capitale, dove pesano le attese disattese e le tensioni politiche interne.
Il Governance Poll, come sottolineano gli stessi autori, non misura intenzioni di voto, ma la disponibilità degli elettori a rivotare l’attuale amministratore. E proprio in questa chiave si inserisce la riflessione sul consenso locale: i cittadini giudicano non le sigle politiche, ma la concretezza dell’azione amministrativa. Non è un caso se a Benevento, Clemente Mastella è tra quelli che migliorano di più rispetto alle urne, o se a Bari Vito Leccese debutta sul podio, proseguendo la scia di successo del predecessore Antonio Decaro.
Con l'autunno elettorale alle porte – e non solo in Toscana, ma anche in Veneto, Marche, Campania e Puglia – il sondaggio diventa un termometro prezioso. Indica i margini di consenso ma anche le aree di rischio. Per il centrosinistra, la performance di Giani può rappresentare una base solida per costruire una candidatura competitiva in Toscana. Per il centrodestra, invece, la questione dei limiti di mandato (che ha escluso Zaia in Veneto e potrebbe frenare De Luca in Campania) rischia di aprire nuovi fronti di scontro interno.
Intanto, i sindaci continuano a essere – nel bene e nel male – il primo interlocutore dei cittadini. Il Governance Poll lo conferma: chi governa localmente è spesso giudicato in base alla prossimità e alla capacità di affrontare problemi quotidiani. E se qualcosa non funziona, la colpa – a torto o a ragione – finisce sulle loro spalle.
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