>>>ANSA/Verso le farmacie dei servizi, sì da 9 italiani su 10
(di Silvia Serafini) Recapito a domicilio dei farmaci per le persone fragili; distribuzione dei medicinali e dei presidi per conto della Asl; test per la misurazione di colesterolo, glicemia e altri valori; sportello per la prenotazione di visite ed esami. Ma anche: screening di prevenzione dell'ipertensione e del diabete; possibilità di effettuare la scelta del medico di medicina generale e del pediatra; presenza di infermieri per medicazioni e vaccini per i maggiori di 12 anni. Sono questi i servizi che gli italiani vorrebbero trovare nelle farmacie, con 9 cittadini su 10 favorevoli all'ampliamento delle prestazioni disponibili in queste strutture. A indicarlo è un'indagine del Censis, che ha rilevato come tra gli italiani prevalga la concezione della farmacia come presidio di assistenza sanitaria sul territorio, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale e che fa parte del servizio pubblico (53,6%), anche se non molti sono bene informati della sperimentazione della farmacia dei servizi in corso (solo il 31,1% ne è a conoscenza). "La farmacia sta diventando un presidio importante della medicina territoriale, soprattutto grazie alle sue caratteristiche peculiari di accessibilità e prossimità", ha rilevato Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca biomedica e salute del Censis, intervenuta al convegno di presentazione del rapporto. Le farmacie sono infatti presenti capillarmente sul territorio nazionale (per il 90% degli intervistati c'è sempre una farmacia vicina e aperta) e viene ampiamente riconosciuto il sostegno dato da questi esercizi ai più fragili (92,2%) e il loro importante contributo durante la pandemia (90%). "La farmacia del futuro sarà sempre meno simile a un negozio e sempre più simile a un luogo sanitario, un punto d'incontro tra il cittadino e il Servizio sanitario nazionale. Farà parte del circuito di prossimità insieme alle case di comunità", ha spiegato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. Tra le preoccupazioni degli italiani c'è quella che non tutte le farmacie siano attrezzate o si possano attrezzare per garantire i nuovi servizi (39,4%), con il rischio di mantenere significative differenziazioni territoriali nell'accesso ai servizi. "In realtà a svolgere maggiormente i servizi sono le farmacie rurali e quelle dei comuni decentrati e non, come si potrebbe credere, quelle dei grandi centri urbani", spiega ancora Cossolo. La farmacia dei servizi è concepita anche come uno strumento per alleggerire il Servizio sanitario nazionale. "Abbiamo visto che laddove si aderisce alla sperimentazione della farmacia dei servizi, vi è un abbattimento delle liste d'attesa importante, con punte del 15-20 per cento", ha affermato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Per quanto riguarda la sperimentazione in corso - ha aggiunto il sottosegretario - a settembre tireremo la riga e valuteremo se ha dato, come mi aspetto, i risultati sperati. In tal caso procederemo con un aumento del finanziamento al fondo per poi farlo diventare strutturale". Una prospettiva ben vista anche da alcuni esponenti delle opposizioni. "Visti lo stato di salute del nostro sistema sanitario e la situazione delle liste d'attesa - ha detto il deputato di Italia Viva Davide Faraone - sarebbe criminale lasciare in panchina strumenti di presidio sanitario indispensabili per i cittadini".
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