Fincantieri e la rivoluzione delle "navi con il cervello"

Alla fiera Seatrade Global 2025 di Miami, la più importante vetrina mondiale del settore crocieristico, Fincantieri ha svelato quella che possiamo definire una vera rivoluzione digitale. L’azienda numero uno in occidente nella cantieristica navale ha presentato, infatti, "Navis Sapiens", un paradigma che ridefinisce il concetto stesso di nave. Non più semplici imbarcazioni di acciaio e tecnologia, ma vere e proprie unità cognitive dotate di un "cervello digitale". La promessa è audace: creare navi che non invecchiano mai dal punto di vista tecnologico, ma evolvono e imparano durante l'intero ciclo di vita grazie all'intelligenza artificiale.
“Questo nuovo sistema rappresenta un passo strategico per accelerare la digitalizzazione del settore, facendo leva sull’intelligenza artificiale e sulle tecnologie più avanzate, confermando la distintività di Fincantieri”, spiega l'amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero. Il concetto è da un lato ambizioso ma dall'altro anche molto concreto: fornire all'equipaggio uno strumento di supporto che trasformi radicalmente l'esperienza a bordo. Alla base c'è un'infrastruttura tecnologica che combina un computer centrale (il "cervello") con una rete capillare di sensori distribuiti su tutta la nave. Questa "rete neurologica" raccoglie ed elabora dati in tempo reale per abilitare funzionalità che oggi semplicemente non esistono o vengono svolte in modo frammentario.

La vera innovazione di Navis Sapiens sta nella capacità di rompere i tradizionali silos verticali che caratterizzano l'attuale tecnologia navale soprattutto nel comparto delle grandi navi da crociera: colossi che stazzano più di 150mila tonnellate e sono lunghi 300 metri e più. Oggi ogni sistema a bordo, dai motori elettrici ai generatori, funziona con i propri software dedicati, progettati per monitorare parametri specifici di quel singolo componente. Questi dati restano confinati nel loro ambito d'uso, senza possibilità di correlazione o sfruttamento trasversale. Con Navis Sapiens, invece, tutte le informazioni confluiscono nel cervello digitale centrale, che le mette a disposizione dell'intero equipaggio secondo le necessità di ciascun ruolo. Il direttore di macchina può così accedere non solo ai parametri funzionali del suo reparto, ma anche a correlazioni e analisi predittive generate dall'elaborazione di tutti i dati di bordo.
Ma non è finita qui. "Quello che stiamo facendo è creare una sorta di "strato superiore" che permette l'interconnessione tra i dati dei singoli fornitori e la produzione di software che abilitano funzionalità completamente nuove", dice Cristiano Pasanisi, amministratore delegato di Fincantieri NexTech, polo tecnologico del Gruppo Fincantieri. L'approccio è quello di una piattaforma aperta e scalabile, che consente agli armatori di sviluppare autonomamente nuove applicazioni sulla base dell'esperienza operativa. Se emergono nuove esigenze dalla gestione di navi diverse, con le competenze giuste è possibile implementare soluzioni ad hoc.
L'ambizione di Fincantieri è digitalizzare l'esperienza stessa della navigazione, rendendo disponibile in maniera trasversale il know-how accumulato da equipaggi esperti. Uno dei problemi ricorrenti del settore è infatti l'elevato turnover dell'equipaggio, che rende difficile mantenere standard qualitativi uniformi all'interno di una flotta molto numerosa. Invece, grazie ai dati raccolti e al "cervello" della nave, è possibile imparare e portare le migliori performance operative su tutte le navi della flotta.

Le innovazioni non si fermano a bordo della nave. L'architettura aperta di Navis Sapiens non si limita, infatti, ai confini dell'imbarcazione, ma si estende all'intero ecosistema marittimo. Porti, fornitori, autorità e persino passeggeri diventano parte integrante di un network interconnesso che ottimizza ogni aspetto dell'esperienza navale.
L'esempio più immediato riguarda la gestione dei guasti: se si rompe un componente durante una crociera tra Miami e le Bahamas, il sistema può intercettare automaticamente il problema, evidenziarlo all'equipaggio e contemporaneamente contattare il fornitore per ordinare il pezzo di ricambio. Questo processo, che oggi richiede interventi manuali e strumenti spesso antiquati, viene automatizzato riducendo errori e tempi morti. Il risultato si traduce direttamente in efficienza operativa e, quindi, in margini economici per l'armatore.
La filosofia dell'apertura permette anche di “integrare innovazioni sviluppate da terze parti in qualsiasi parte del mondo”. Questa flessibilità rappresenta un cambio di paradigma rispetto al tradizionale approccio proprietario della cantieristica. Non più sistemi chiusi e autoreferenziali, ma piattaforme che sanno sfruttare le competenze digitali ovunque si trovino. Il dialogo continuo con l'armatore diventa così parte integrante del business model, trasformando la relazione da una semplice vendita a un servizio continuativo post-consegna.
Tecnologie a prova di futuroIl cuore tecnologico di Navis Sapiens combina intelligenza artificiale, machine learning, Internet of Things e "digital twin", per creare un sistema predittivo e adattivo. La manutenzione predittiva utilizza algoritmi che analizzano costantemente le condizioni operative per anticipare guasti e ottimizzare gli interventi. Il digital twin simula il comportamento della nave in diversi scenari utilizzando i dati che arrivano in tempo reale dai sensori, permettendo di testare soluzioni senza rischi operativi. L'automazione avanzata riduce il margine di errore umano, mentre la cybersecurity diventa prioritaria in un ambiente sempre più digitalizzato.
“Questo progetto rappresenta un sistema che ridefinisce il concetto tradizionale di nave, racchiudendo in sé i sistemi di automazione Fincantieri, esperienze che abbiamo maturato nel settore militare e che stiamo portando nel settore civile. Mi riferisco, ad esempio, ai circuiti per misurare i dati, che vengono raccolti in una piattaforma, elaborati e trasformati prima in informazioni e poi in decisioni. “, dice l’ad Folgiero.
L'obiettivo è anche ambientale: ottimizzazione dei consumi energetici, gestione intelligente dei rifiuti e delle acque di zavorra per minimizzare l'impatto sugli ecosistemi marini. Tuttavia, non mancano le sfide. La più complessa riguarda la longevità tecnologica. Una nave da crociera ha una vita operativa di almeno trent'anni, un'eternità nel mondo digitale. La soluzione adottata prevede aggiornamenti software completamente remoti e un'architettura hardware modulare che permetta sostituzioni mirate senza dover smontare l'intero sistema.

Quando vedremo in mare tutte queste novità? Non manca molto. La prima nave da crociera equipaggiata con il cervello digitale sarà in acqua nel 2026, rappresentando la prova di fattibilità di un progetto che punta a trasformare l'intera flotta mondiale costruita da Fincantieri. Parallelamente, infatti, il cantiere triestino punta al retrofitting delle navi esistenti, cosa che permetterà di accelerare la diffusione della tecnologia. È infatti anche una questione di velocità della trasformazione digitale: mentre Fincantieri può costruire 4-6 navi da crociera all'anno, il retrofitting consente tempi di implementazione molto più rapidi per raggiungere la massa critica necessaria a validare il business model.
Navis Sapiens si inserisce nel più ampio piano di trasformazione industriale dell'azienda, che punta a un modello sempre più intelligente, adattativo e connesso. La cantieristica italiana ad alta complessità si posiziona così all'avanguardia di una rivoluzione che promette di ridefinire non solo il modo di progettare e costruire navi, ma l'intera concezione del trasporto marittimo. Il "Sapiens" nel nome non è casuale: richiama la capacità evolutiva che ha reso unica la specie umana, applicata ora alle macchine che solcano i mari.
La Repubblica