Haier, in Europa il design si coniuga con la sostenibilità

Quando Neil Tunstall, oggi Ceo di Haier Europe, iniziò la sua carriera nel settore degli elettrodomestici, il mondo gli sembrava confinato al Regno Unito. Lavorava per un’azienda britannica leader sul mercato locale, ma con orizzonti esclusivamente nazionali. «Pensavamo di essere i migliori solo perché non guardavamo oltre», ha raccontato. La prospettiva si è allargata con gli anni: prima l’Europa, poi gli Stati Uniti, la Russia e infine la Cina. Oggi guida una realtà globale, con un’impronta europea e un’anima sempre più italiana.
Haier, gruppo cinese leader mondiale nel settore dei grandi elettrodomestici, ha infatti scelto l’Italia come baricentro strategico della propria presenza nel continente. In occasione del Roland-Garros – di cui Haier è partner ufficiale – Tunstall ha ribadito il ruolo chiave del nostro Paese: “Siamo un’azienda internazionale, cinese, ma profondamente radicata in Italia. Una multinazionale con Dna europeo e testa italiana». A Brugherio, in Lombardia, si trovano il quartier generale europeo e tutte le funzioni strategiche: design, marketing, ricerca e sviluppo, governance e It. «La produzione può seguire logiche globali, ma il cuore creativo e tecnologico è qui. Non abbiamo alcuna intenzione di spostarci».
Il design resta uno dei pilastri dell’identità del marchio, soprattutto nel segmento degli elettrodomestici da incasso. «In altri mercati si tollerano soluzioni freestanding, in Europa no. L’allineamento estetico è fondamentale, e l’Italia ha una sensibilità unica per l’integrazione tra forma e funzione». Ma l’innovazione non si ferma all’estetica: «Non basta un prodotto smart: deve essere intelligente anche nella gestione dei consumi, integrarsi con pannelli solari, batterie e pompe di calore, in modo semplice e intuitivo». È in questa logica che nasce l’ecosistema hOn, la piattaforma connessa che consente agli utenti di gestire tutti i dispositivi Haier in modo coordinato. «Ma non è solo questione di controllare il forno da remoto. L’obiettivo è ottimizzare i consumi, integrando la produzione domestica di energia con l’uso quotidiano degli elettrodomestici. Il sistema deve essere plug & play, comprensibile da chiunque, anche da chi non è tecnologicamente esperto».
L’intero ecosistema IoT è progettato e gestito in Europa, con data center localizzati e piena conformità al Gdpr. «I dati non escono dal continente. È un sistema indipendente da quello cinese e americano, gestito da team italiani. La fiducia, oggi, passa anche da qui», osserva Tunstall.
Per Haier, la sostenibilità non si esaurisce nell’efficienza energetica. «Vogliamo elettrodomestici che consumino sempre meno, grazie all’autoproduzione e all’ottimizzazione dell’energia. Ma la sostenibilità è anche sociale: significa rendere la tecnologia accessibile, utile, non elitaria». Questo, spiega il Ceo europeo, implica una cura specifica per l’usabilità, anche per utenti non digitali. «Abbiamo team che lavorano sull’interfaccia, la leggibilità, la semplicità. L’innovazione vera deve arrivare anche nei prodotti di fascia media. Se una funzione migliora davvero la vita, dobbiamo renderla disponibile a tutti».
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