Il fondatore di Spotify investe 600 milioni in una startup che fa droni militari

Il fondatore di Spotify è diventato tra i principali investitori di una startup che costruisce droni per la difesa. Daniel Ek, 42 anni, svedese, ha investito 600 milioni in Helsing, una delle più avanzate startup europee che si occupano di tecnologia militare. L’azienda ha sede a Monaco e ha una valutazione di 12 miliardi.
Helsing è una delle startup più capitalizzate d’EuroraL’investimento fa di Helsing una delle startup a più alta capitalizzazione in Europa e in generale una delle aziende più valutate del continente. Una notizia che sembra confermare la tendenza europea a rafforzare la propria capacità militare, complice un quadro geopolitico sempre più instabile e con gli Stati Uniti in apparente ritirata dal loro impegno diretto a difesa degli alleati.
Nel 2024 in Europa i finanziamenti di venture capital nel segmento della difesa hanno raggiunto i massimi storici con 5,2 miliardi di dollari, e gli investimenti sono aumentati del 30% negli ultimi due anni, registrando la crescita più elevata tra tutti i segmenti VC deep tech. Anche in Italia si è registrato un incremento degli investimenti del settore negli ultimi anni.
Il boom globale delle tecnologie per la difesaEk ha investito tramite la sua società Prima Materia (il nome è così, in italiano), già coinvolta nel 2021. Helsing fa parte di un boom globale del settore defense tech, che include aziende come l’americana Anduril (2,5 miliardi raccolti) e i produttori europei di droni Quantum Systems e Tekever, che hanno ottenuto rispettivamente 160 e 70 milioni di euro.
Helsing - si legge sul sito della società - sviluppa software basato sull’Intelligenza artificiale che trasforma dati da sensori e radar in visualizzazioni in tempo reale per il campo di battaglia. Ciò rende le decisioni dei militari più rapide e condivise. L’azienda sta anche costruendo propri droni, velivoli e mini sommergibili autonomi per la sorveglianza navale.
"L’Europa deve difendersi”“L’Europa deve rafforzare rapidamente la propria autonomia strategica, e ciò richiede investimenti in tecnologie avanzate”, ha commentato Ek, che con il suo fondo è attivo in diversi settori di investimento, specie quello della medicina legata all’Intelligenza artificiale. Helsing ha ora raccolto complessivamente 1,37 miliardi di euro, con il supporto di investitori come Lightspeed, Accel, Saab e General Catalyst.
Gli investimenti in tecnologie della difesa non sono una novità per i paesi Nato, né per l’Europa. Un paio di anni fa ha preso vita il NATO Innovation Fund, il primo fondo di venture capital al mondo con partecipazione di più Stati sovrani, sostenuto da 24 Paesi membri della NATO. Ma questo fondo è solo uno dei segnali che l’Europa sta facendo sul serio nel costruire un proprio ecosistema tecnologico per la difesa, senza contare unicamente sugli Stati Uniti.
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