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Il nuovo MacBook economico di Apple: tutto quel che sappiamo finora

Il nuovo MacBook economico di Apple: tutto quel che sappiamo finora

Apple sta lavorando a un Mac portatile di fascia bassa, leggerissimo e più economico del MacBook Air. Il nuovo laptop non sarà dotato di uno dei chip della serie M di Apple, bensì dello stesso A18 Pro che ha debuttato nel 2024 su iPhone 16 Pro. Lo sostengono con insistenza diverse fonti dell’universo Apple, tra cui il noto analista Ming-Chi Kuo.

Il nuovo dispositivo potrebbe essere un reboot della serie MacBook commercializzata Apple tra il 2015 e il 2019 e dotata di chip Intel della serie Core M. Una differenza sostanziale però potrebbe essere la dimensione dello schermo: i MacBook ultraportatili avevano una diagonale da 12”, mentre secondo le indiscrezioni i nuovi modelli con A18 Pro partiranno da 13”, come i MacBook Air. I nuovi portatili avranno almeno 8GB di RAM, il minimo indispensabile per far girare decentemente Apple Intelligence. Non è da escludere tuttavia che Apple possa scegliere di adeguare la configurazione di base a quella degli altri Mac, optando per 16GB di serie nella configurazione base. I tagli per lo spazio di archiviazione partiranno invece con ogni probabilità da 256GB, con l’opzione di aumentare la capacità al momento dell’ordine. I colori disponibili potrebbero riprendere quelli degli iMac, includendo così combinazioni insolite per i MacBook, come il rosso, il verde acqua, o il giallo.

Il chip A18 Pro

La presenza del chip A18 Pro sembra essere confermata non solo da indiscrezioni di settore, ma anche dalla presenza di un fantomatico Mac17,1 nel codice di Apple Intelligence, come svelato da MacRumors.

Adoperare un chip per iPhone su un Mac poteva essere un’ipotesi azzardata fino a un paio d’anni fa, ma l’evoluzione dei chipset per dispositivi mobili di Apple ha cambiato le carte in tavola. L’A18 Pro, in particolare, è più potente dei chip M1 che Apple ha implementato sui MacBook Air fino al 2022. I benchmark mostrano che l’A18 Pro ha prestazioni simili a quelle di un M4 su iPad Pro nelle operazioni in single-core. Rimane indietro invece nel punteggio multi-core, che però non è un problema per gli usi a cui un MacBook entry-level è potenzialmente destinato: navigazione su internet, email, creazione di documenti, studio, editing leggero di foto e video.

Ci sono però anche delle limitazioni: a differenza dei chip M, l’A18 Pro non supporta Thunderbolt, ma solo l’USB-C da 10GB/s e dunque non può controllare più di uno schermo esterno alla volta.Rimangono tuttavia da capire target e posizionamento. Un MacBook con questa caratteristiche sarebbe il concorrente perfetto per i Chromebook di Google, oggi scelti da molti studenti, in particolare negli USA, per via del costo assai accessibile. Se, come suggeriscono le indiscrezioni, il prezzo dei nuovi MacBook dovesse essere inferiore di un 20% circa rispetto ai MacBook Air, sorgerebbe però un problema di sovrapposizione con la fascia media degli iPad, che pure si rivolgono allo stesso target di studenti e utenti non professionali. Con l’arrivo di iPadOS 26 in autunno i tablet di Apple otterranno per altro funzionalità software che li avvicineranno come mai prima all’esperienza d’uso dei Mac.Apple non è nuova a questo tipo di strategia, però, e non ha timori a “cannibalizzare” prodotti della propria gamma con altri dispositivi che, in un modo o nell’altro, contribuiscono comunque a garantire margini e profitti, in questo caso sottraendo potenziali utenti alla concorrenza dei Chromebook. Secondo Ming-Chi Kuo, Apple prevede di avviare la produzione di massa dei nuovi MacBook verso la fine del 2025, per poterli così lanciare sul mercato nel primo trimestre del 2026.

La Repubblica

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