NTT Data, prove di futuro all’Expo di Osaka

OSAKA – Un anello che racchiude il mondo al suo interno. Sembra il sogno di un terrapiattista, invece è l’Expo di Osaka. Il “ring” sorge su un’isola artificiale nella baia. È, per l’appunto, un anello tutto di legno, con diametro esterno di 700 metri e 2,2 km di circonferenza, alto una ventina di metri e piantumato, sul quale si può passeggiare, caldo permettendo, e avere una visione a volo d’uccello di tutti i padiglioni nazionali in esso contenuti e delle interminabili e disciplinatissime – non per nulla siamo in Giappone - code per visitarli. E se la lunghezza delle fila è indice di apprezzamento, le 5 ore medie di attesa per visitare quello italiano (che portato a Osaka opere di Caravaggio, Michelangelo, Boccioni, due fogli del Cosice Atlantico di Leonardo da Vinci… molto passato, un po’ meno futuro, Ponte sullo Stretto a parte) si piazza sicuramente sul podio dei più apprezzati, anche grazie alla scelta intelligente di dedicare una settimana a ogni regione, che presenta così a potenziali partner e investitori le sue specificità in ogni campo, dal turismo all’industria, dall’artigianato alla gastronomia.
Fuori dal ring solo l’elegantissimo padiglione giapponese e quelli delle aziende. Tra queste NTT, di cui NTT Data è il braccio tecnologico e di consulenza strategica.

Ludovico Diaz, ceo NTT DATA Italia, ci ha fatto da guida al padiglione NTT, il più grande di un’azienda privata a Expo.
Una struttura fluttuante in fili di carbonio, che reagisce alle emozioni provate dai visitatori al suo interno: le telecamere ne catturano le espressioni e le trasmettono in tempo reale alla struttura esterna: i fili di carbonio vibrano e le tende ondeggiano e fluttuano, creando ombre (l’ombra, il bene più richiesto di Expo 2025) in risposta al coinvolgimento dei visitatori.

Il percorso ideato da NTT, diviso in tre stanze, offre una sorta di show interattivo che poggia sulla tecnologia IOWN, acronimo di Innovative Optical and Wireless Network. È un consorzio nato qualche anno fa per iniziativa di NTT, Intel e Sony, oggi ci sono tutti i big, dagli hyperscaler ai produttori di hardware.
Lo scopo è creare una nuova infrastruttura di comunicazione che, semplificando, mira a dar vita a una nuova internet, che sostituirà l’elettronica con la fotonica per la trasmissione dei dati, usando la tecnologia ottica e wireless per migliorare le comunicazioni e l’elaborazione delle informazioni. Questo approccio sarà in grado, secondo i calcoli dell’azienda, di trasmettere dati e informazioni 125 volte più velocemente, di diminuire la latenza fino a 200 volte e ridurre i consumi energetici fino a 100 volte.
“Oggi la fibra ottica porta i dati ma i dispositivi ai due capi dalla rete (router, firewall, storage, processori) sono elettronici con tutto quello che ne consegue in termini di consumi, riscaldamento ecc. – spiega Diaz –. L’obiettivo è avere circuiti e schede madri dove girano fotoni invece di elettroni con potenze, consumi e latenza molto minori, nell’ordine di ordini di grandezza. È un progetto di medio-lungo periodo, oggi siamo in fase 1, l’orizzonte temporale è il 2030, ma quando arriverà rivoluzionerà l’infrastruttura informatica”.

Applicazioni? Moltissime.“Per esempio uno dei grandi lavori che sta facendo NTT a livello di R&S è il Tema data center nello spazio, saranno una rivoluzione per la sostenibilità, alimentati da pannelli solari. Ma per abilitare tutto questo sono necessarie nuove tecnologie come il 6G abilita la comunicazione verso lo spazio con latenze molto minori” spiega Roberto Roggero, Head di Tangity (ne parleremo tra poco).
“A livello consumer sarà possibile trasmettere i 5 sensi, a partire da olfatto e tatto, che richiedono oltre a dispositivi ad hoc, soprattutto la capacità di trasmettere enormi quantità di dati – continua Diaz -. Lato business si potrà replicare un data center trasferendo i dati simultaneamente a migliaia di km, e anche distribuire il carico di lavoro, disaccoppiando gpu e dati per l’IA, cosa che ora non avviene”.
E poi la regia degli eventi da remoto, senza bisogno di spostare macchine e persone come oggi per problemi di latenza e con una notevole riduzione dei costi, fare operazioni chirurgiche da remoto, con il centro di controllo che può spostarsi a mille km di distanza, mentre oggi non si possono superare i fino a 100 km In questo caso il problema non è lì’hardware, le mani robitiche esistono e sono già usate, ma la potenza di rete per la latenza.
Torniamo al padiglione NTT a Osaka. I possibili benefici di IOWN sono visibili soprattutto nella seconda stanza, che mostra una performance immersiva registrata ad aprile 2025 con il gruppo musicale giapponese Perfume. Lo show, visibile con occhiali 3D, collega la sede dell'Expo, il parco commemorativo dell'Expo'70 a Suita City e una versione virtuale dell'Expo di Osaka del 1970. La sensazione è quella di uno show dal vivo, grazie a un pavimento che vibra sincronizzandosi alla performance sullo schermo, alle luci e soprattutto attraverso la trasmissione spaziale 3D in tempo reale. La chiave tecnologica è l’assenza di latenza, consentita appunto dalla tecnologia IOWN che consente la perfetta fusione di suoni e immagini anche provenienti da località diverse e lontane tra loro e dai visitatori.

La terza zona si chiama “Another Me”: entrando nel padiglione, viene generato per ciascuno il proprio avatar, attraverso un processo di scansione. A questo punto l’“altro me” prende vita, iniziando a muoversi autonomamente su uno schermo gigante, trasformandosi nell'aspetto e interagendo con altri avatar.
A seguire, lo spazio espositivo con le varie tecnologie di NTT, in particolare la star dell’esposizione NTT, IOWN, appunto. E poi Feel Tech, sviluppata da NTT DOCOMO. Utilizza sensori piezoelettrici per rilevare le vibrazioni del tocco umano e le trasferisce tramite un trasduttore. Le applicazioni potenziali di Feel Tech, al momento ancora in uno stato embrionale, includono il campo medico, l'arte, il commercio elettronico, l'artigianato. Ad esempio, nel commercio elettronico potrebbe consentire ai clienti di sentire la stoffa dei vestiti o la texture di un materiale prima dell'acquisto.
Dopo vista, udito e tatto, è la volta dell’olfatto: NTT ha infatti presentato un sistema in grado di riprodurre una trentina di profumi diversi, partendo da tre odori fondamentali. Anche qui, siamo ancora lontani dal riprodurre un’esperienza reale, ma i primi passi sono stati compiuti e con la velocità con cui avanza la tecnologia, e con le nuove prospettive di trasmissione di sempre maggiori quantità di dati aperte dal quantum computing e dalla fotonica, non è detto che dovremo aspettare troppo a lungo.

NTT ha una gamma di servizi che spazia dalla consulenza alla parte infrastrutturale e di data center, “Siamo un unicum da questo punto di vista – commenta Diaz. Siamo un’azienda B2B, il nostro mercato di riferimento sono le grandi organizzazioni per le quali cerchiamo di sviluppare soluzioni che migliorino la vita dei cittadini”.
NTT Data fa parte del gruppo NTT, Nippon Telegraph & Telecom, che ha posato la prima linea telegrafica tra Tokyo e Yokohama nel 1870; nata come società pubblica, è stata privatizzata nel 1985. Il fatturato complessivo del 2024 è stato di 97 miliardi di dollari 2024, “che ci pone come la quarta azenda di tlc al mondo dopo China Mobile, Verizon e AT&T” spiega Diaz.
NTT Data è il terzo provider data center al mondo: “un terzo di quelli di Amazon, Google, Microsoft sono stati progettati e costruiti e gestiti da NTT Data, anche a livello di infrastruttura fisica. La nostra peculiarità è di essere uno dei pochissimi casi di società tlc che è riuscita a creare una società di servizi informatici con una massa critica importante, appunto NTT Data è diventata società privata dal 1988, prima era una business unit. Ora vale oltre 30 miliardi di dollari, un terzo del fatturato del gruppo, 18 dei quali provengono da sono servizi fuori dal Giappone, con Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna e India come mercati principali.
In Italia siamo presenti dal 2010, e oggi diamo lavoro a 6mila persone”.
SouthshoringL’Italia è uno dei paesi di riferimento, con 650 milioni di euro ricavi 2024. Nella penisola NTT Data è presente in 12 città, con molti uffici e sedi nel Meridione. “Inizialmente questo è avvenuto per la difficoltà di reperire professionalità nelle principali città – ragiona Diaz -: abbiamo scoperto diverse eccellenze universitarie in città del Sud come Cosenza, Bari, Salerno, Napoli, cosa che ci ha spinto ad aprire delle sedi. Si è quindi innescato un meccanismo virtuoso per attrarre e sostenere talenti che se no dovrebbero spostarsi al Nord o addirittura all’estero, mentre così restano a casa loro pur facendo parte di un grande gruppo multinazionale. Il nostro orgoglio è l’Innovation center, a Milano dal 2022. Non è un museo, ma un vero centro di ricerca e sviluppo in sui si possono vedere applicazioni reali di aziende reali. Oggi è uno dei 4 più importanti del gruppo con Tokyo, Palo Alto, e Bangalore”.
Qui si studiano tecnologie come quantum computing, blockchain, digital twin, cybersicurezza, robotica, IA generativa dal 2017. E poi c’è un centro di R&S a Cosenza, che si occupa di sviluppo di algoritmi di quantum computing che girino su sistemi tradizionali “sia per essere pronti quando arriva l’hardware sia perché il futuro sarà ibrido” sostiene Diaz.

Ma NTT Data Italia ha un alto asso da giocare. Lo racconta Roberto Roggero, Head di Tangity. “E’ un vanto dell’azienda, che dall’Italia si è esteso a tutto il mondo NTT. Il nostro ruolo è quello di portare “umanità” nel tech. Il tutto è partito nel 2013, ci siamo resi conto che NTT Data non aveva un servizio di design interno e abbiamo deciso di crearlo da zero, internamente senza acquisizioni a differenza dei nostri competitor. Siamo partiti in 12, col tempo ci è stato chiesto di diventare un centro globale, e abbiamo creato tutti i design center nel mondopartendo da Tokyo, poi Londra, Shanghai, Città del Messico ecc. Ora in Tangity lavorano più di 1.200 persone worldwide, 140 in Italia”. In pratica, oltre a fare servizi di consulenza esterni, Tangity è un servizio di staff aziendale: “lavoria con tutti i settori, dall’HR al marketing, entria in tutte le offerte di NTT Data” chiosa Diaz.
E’ chiaro che il prossimo hype, dopo l’agentic AI, sarà la pyhsical AI, come dimostra l’acquisizione da parte di Sam Altman dello studio di Jony Ive, “il designer di Steve Jobs” secondo la definizione di Roggero, che ha contribuito a progettare l’iPhone.
Anche Tangity lo sa: “Siamo partititi dal digitale, ma negli ultimi 5 anni siamo passati anche al mondo fisico, acquisendo un team di industrial design e ingegneria di prodotti. Questo perché l’IA avrà un impatto molto forte anche sui prodotti fisici, gli Llm entreranno nell’hardware" spiega Roggero.“Il nostro ruolo è partire dalle persone e non dal tech per costruire i prodotti e servizi del futuro”. E Tangity ha già avuto delle soddisfazioni. Per esempio dopo molti anni in finale, nal 2024 ha vinto il Compasso d’Oro, per la realizzazione del sistema di sistema gestione acqua di Acea che ha consentito di ridurre le perdite del 25% grazie all’uso di sensori e IA. E sono in fase di installazione in Italia le nuove cassette di strada di Enel, che “da oggetti orrendi e bersaglio di vandalismo sono diventate oggetti di design, più belle, sostenibili, e non vandalizzabili”.

La Repubblica