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Sanità, nuova frontiera dell’anatomia: gemello digitale dei corpi donati alla scienza

Sanità, nuova frontiera dell’anatomia: gemello digitale dei corpi donati alla scienza
(fonte foto Facebook)

Una tac di ultima generazione è stata installata al Centro di anatomia dell’Università di Bologna. E’ la prima in Italia a essere utilizzata per la ricerca e la formazione dei medici sull’anatomia umana. L’apparecchio, una nuova TC Philips Incisive acquistata grazie a fondi Pnrr, scansionerà i corpi donati alla scienza per raccogliere informazioni e fornire nuovi strumenti e conoscenze alla medicina di precisione. “Siamo il centro di riferimento nazionale per la donazione del corpo alla scienza. A Bologna, quindi, riceviamo i corpi, che vengono donati con un grande gesto di generosità. Questi corpi possono essere scansionati: creiamo un gemello digitale per ogni salma che riceviamo e possiamo ricostruire modelli, sia stampati in 3D, sia virtuali, per mettere a punto tecnologie per la navigazione chirurgica, sviluppare protesi personalizzate per i pazienti, testare e sviluppare tecnologie o competenze in campo medico”, spiega Stefano Ratti, docente di Anatomia dell‘Alma Mater e promotore del progetto. “Si tratta di un progetto che unisce la formazione medica, dal primo anno di Medicina agli ultimi anni di ultra-professionalizzazione, alla ricerca scientifica e tecnologica”, sottolinea Ratti. “Grazie a questa tecnologia è possibile trasformare l’immagine anatomica in uno strumento immaginativo, capace di supportare simulazioni chirurgiche personalizzate e formazione di altissimo livello. Dal corpo donato nascono così nuove possibilità di cura e conoscenza: un atto di generosità che genera innovazione”, aggiunge il docente. La nuova tomografia computerizzata consente ricostruzioni tridimensionali ad altissima precisione dei corpi donati alla scienza conservati nel Centro anatomico dell’Alma Mater, che è un centro di riferimento nazionale accreditato dal ministero della Salute. “Si tratta di un’applicazione al di fuori del contesto clinico tradizionale che dimostra come l’innovazione possa supportare la ricerca e la formazione al servizio della medicina di precisione e della salute delle persone”, rimarca Valeria Nardella, product manager TC di Philips Italia. “Per la prima volta possiamo coniugare l’osservazione diretta della struttura corporea con la modellazione virtuale avanzata. In questo modo è possibile avvicinarsi alla realtà del corpo umano con una precisione e una versatilità mai viste prima, a beneficio della ricerca e della didattica”, spiega Emanuela Marcelli, coordinatrice dell’Edimes Lab (Laboratorio di ingegneria biomedica) e docente dell’Alma Mater. “Nel campo della chirurgia maxillo-facciale, l’imaging anatomico avanzato rivoluziona l’approccio alle ricostruzioni complesse. Avere accesso a modelli tridimensionali realistici, ottenuti dai corpi donati, consente di pianificare gli interventi in modo più sicuro, mirato ed efficace”, assicura Giovanni Badiali, chirurgo e docente dell’Alma Mater. Il Centro anatomico di Bologna, grazie alla legge che ne fa punto di riferimento nazionale, riceve una decina di salme all’anno da donatori che hanno scelto di mettere a disposizione il proprio per la ricerca scientifica in campo medico. “Tutte le scuole di specializzazione interventistica o chirurgica vengono a formarsi da noi. Tra poco avremo un corso legato alla chirurgia robotica. In queste sale, che vedremo alla fine, si possono testare gli interventi senza mettere a rischio il paziente. Con la Tac, quindi con un imaging avanzato, si può integrare questo con le nuove tecnologie”, conclude Ratti.

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