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Scienza, particelle di polvere del deserto possono innescare il congelamento delle nuvole

Scienza, particelle di polvere del deserto possono innescare il congelamento delle nuvole
(foto da Pixabay)
Un nuovo studio, pubblicato su Science, dimostra che le particelle di polvere naturale, provenienti da deserti lontani, possono innescare il congelamento delle nuvole nell’emisfero settentrionale della Terra. Questo sottile meccanismo influenza la quantità di luce solare riflessa dalle nuvole e il modo in cui producono pioggia e neve, con importanti implicazioni per le proiezioni climatiche. Basandosi su 35 anni di osservazioni satellitari, gli autori della nuova ricerca guidati dall‘ETH di Zurigo hanno scoperto che la polvere minerale del deserto – minuscole particelle sollevate dal vento e trasportate nell’alta atmosfera – puo’ innescare il congelamento delle goccioline di acqua delle nubi. Questo processo e’ particolarmente importante nelle regioni settentrionali, dove le nubi si formano spesso a temperature appena sotto lo zero. “Abbiamo scoperto che dove c’e’ piu’ polvere, le nuvole hanno molte piu’ probabilita’ di congelare in superficie”, spiega Diego Villanueva, ricercatore post-dottorato in fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo e autore principale dello studio.

“Questo ha un impatto diretto sulla quantità di luce solare riflessa nello spazio e sulla quantità di precipitazioni generate”. I ricercatori si sono concentrati sulle nubi a fase mista, che contengono sia acqua superraffreddata che ghiaccio, e si formano tra -39 C e zero C. Queste nubi sono comuni alle medie e alte latitudini, soprattutto sull’Atlantico settentrionale, sulla Siberia e sul Canada. Sono note per essere estremamente sensibili ai cambiamenti del loro ambiente, in particolare alla presenza di particelle che nucleano il ghiaccio, derivanti principalmente dagli aerosol di polvere del deserto.

Confrontando la frequenza delle nubi ricoperte di ghiaccio con i livelli di polvere, i ricercatori hanno osservato uno schema sorprendentemente coerente: piu’ polvere e piu’ fredde sono le nubi, piu’ frequenti sono le nubi di ghiaccio. Inoltre, secondo i ricercatori, questo schema era quasi perfettamente in linea con quanto previsto dagli esperimenti di laboratorio sul modo in cui la polvere innesca il congelamento delle goccioline. Il modo in cui le nuvole si congelano influenza direttamente la quantita’ di luce solare che riflettono nello spazio e la quantita’ di acqua che rilasciano sotto forma di precipitazioni. Questi fattori sono vitali per i modelli climatici, ma fino ad ora molti di questi modelli non disponevano di un solido punto di riferimento per comprendere come funziona realmente il congelamento delle nuvole su scala globale. Le nuove scoperte stabiliscono un legame misurabile tra la polvere nell’aria e la frequenza del ghiaccio sulla sommita’ delle nubi, fornendo un parametro di riferimento fondamentale per migliorare le proiezioni climatiche.

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