Un enorme buco coronale nel Sole punta verso la Terra: allerta tempeste geomagnetiche in arrivo

Si è aperto un grosso buco proprio al centro del Sole, e "guarda" in direzione della Terra. Da lì, come una bocca che sputa fuoco e fiamme, il vento solare accelera, così nelle prossime ore sono attese tempeste geomagnetiche. Per ora, di moderata intensità.

Le immagini scattate dal satellite Solar dynamic observatory, che monitora la nostra stella, fanno una certa impressione: quella che sembra una voragine scavata sulla faccia rivolta a noi, una cicatrice che solca l'emisfero solare, è in realtà una zona meno fredda e più fredda, che si mostra quindi più scura rispetto al resto. L'ultimo, è apparso nella regione meridionale solo poche settimane fa.
D'altronde, siamo nel periodo del massimo di attività del Sole, che cade ogni 11 anni circa. Turbolenze e intemperanze sono quasi all'ordine del giorno. Il vento solare è un flusso costante di particelle cariche che pervade tutto il Sistema solare ma i buchi coronali hanno la capacità di accelerare questo flusso perché sono zone in cui il campo magnetico si "apre", come una diga, e lascia fluire la corrente di plasma che può toccare velocità anche di 800 chilometri al secondo (quasi tre milioni di chilometri all'ora). Questo buco coronale non è, tuttavia, tra i più grandi mai apparsi. Come spiega la Nasa, "durante il massimo solare, i campi magnetici del Sole si invertono e nuovi buchi coronali appaiono vicino ai poli con un allineamento magnetico opposto. I buchi coronali aumentano poi di dimensioni e numero, estendendosi più lontano dai poli mentre il Sole si avvia nuovamente verso il minimo solare con buchi coronali più grandi".
Aurore e tempeste geomagneticheIl Noaa (l'agenzia americana che si occupa dei mari e dell'atmosfera), nel suo servizio di meteo spaziale, prevede tempeste geomagnetiche "moderate" in arrivo il 25 giugno. La stima è di una tempesta di classe G2 su una scala che arriva fino a G5. In questo caso, le particelle cariche raccolte dal campo magnetico terrestre confluiscono sui poli ma, a causa del flusso più intenso e veloce, possono arrivare a basse latitudini.
Secondo il Noaa queste tempeste possono causare diversi problemi. I sistemi di alimentazione alle alte latitudini possono avere problemi di tensione, se di lunga durata, le tempeste possono causare danni ai trasformatori. Possono esserci problemi per i satelliti che orbitano molto bassi, visto che l'attività solare può far espandere l'atmosfera e quindi possono essere necessarie manovre di correzione. Possono esserci disturbi alle comunicazioni radio.
Previste anche aurore a latitudini più basse rispetto alle regioni in cui si manifestano in condizioni normali. Una possibile linea di confine di visibilità, sempre secondo le stime su questo tipo di tempesta, potrebbe attestarsi a 55° di latitudine, quindi Europa centrale e settentrionale, troppo a nord perché lo show possa interessare l'Italia.

Tuttavia, vale sempre la pena buttare un occhio all'orizzonte, in direzione nord. Nonostante da decenni sonde sofisticate monitorino l'attività del Sole e lo indaghino anche da vicino, come Solar Orbiter dell'Esa e Parker solar probe della Nasa, lo studio del comportamento della nostra stella che, con brillamenti ed eruzioni può generare spettacolari aurore ma anche danneggiare satelliti e infrastrutture terrestri, è una scienza che ha ancora grandi passi in avanti da fare. E il meteo spaziale può riservare sorprese.
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