Giornata della giustizia sociale: un bus porta lezioni di imprenditoria alle afghane, casa per casa
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La possibilità di fare impresa, di aprire e gestire piccole attività, è un importante tassello nel percorso verso l’emancipazione femminile in qualsiasi contesto, e a maggior ragione lo è in un paese come l’Afghanistan, dove la parità di genere è attualmente un lontano miraggio. In concomitanza con la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale che ricorre il 20 febbraio, viene lanciata un’iniziativa che ha come scopo proprio quello di fornire supporto concreto alle donne che vivono nei quartieri più poveri di Kabul. Il progetto è stato ribattezzato Brave Business in a Bus, ed è il primo incubatore mobile di imprenditoria femminile del Paese, ideato da Selene Biffi, fondatrice di She Works for Peace, e realizzato grazie ad OTB Foundation, no-profit del gruppo Only The Brave (holding italiana che controlla i marchi Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf e Jil Sander, di cui Renzo Rosso è presidente e fondatore).
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Brave Business in a Bus è una stazione mobile, un minibus che si sposterà nei quartieri periferici della capitale afghana offrendo alle donne che lavorano da casa programmi di formazione completi e gratuiti, che comprendono l’insegnamento pratico e danno la possibilità di usufruire di strumenti essenziali per la gestione di un’impresa, garantendo assistenza tecnica e accesso a piccoli macchinari. Si stima che in sei mesi l’iniziativa assisterà oltre 1000 micro-imprese femminili offrendo corsi su marketing, contabilità, sviluppo del prodotto, gestione delle vendite e molto altro.
Donne al lavoro in AfghanistanMolte donne negli ultimi anni hanno avviato piccole attività casalinghe, dato che la possibilità di trovare un lavoro è diminuita drasticamente dopo che i Talebani hanno preso il potere nel 2021, imponendo leggi che hanno fortemente limitato (per usare un eufemismo) la partecipazione delle donne a molti settori della vita pubblica e del mondo lavorativo. Da oltre 15 anni Selene Biffi si occupa di progetti legati alla creazione di impiego per loro: “In un contesto così difficile”, afferma, “l’imprenditoria femminile diventa una chiave fondamentale per permettere alle donne afghane di riprender in mano il proprio destino e, contestualmente, contribuire alla ricostruzione del tessuto economico e sociale locale”.Il punto di forza di She Works for Peace sta nel fatto che include interamente personale locale, “persone cioè che hanno una visione chiara e determinata della situazione e di cui le donne afghane possono fidarsi”, dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation.
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Dalla sua nascita, avvenuta nel 2006, ad oggi, OTB Foundation ha investito in oltre 350 progetti disviluppo sociale nel mondo, che hanno avuto un impatto diretto sulla vita di circa 350.000 persone. La no-profit è da tempo attiva in Afghanistan dove ha già realizzato progetti come Pink Shuttle, primo e unico servizio di trasporto tutto al femminile creato a Kabul per risolvere l’ostacolo della mobilità delle donne, e Fearless Girls per fornire supporto legale, psicologico e attività educative a bambine afghane detenute nelle carceri minorili accusate di aver commesso “crimini contro la morale” (ovvero per essersi sottratte a matrimoni forzati o ad altri tipi di violenza). Ha inoltre contribuito a realizzare un orfanotrofio maschile a Kabul, e ad aprire del primo orfanotrofio pubblico femminile nella provincia di Kapisa.
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