CEAPI lancia una roadmap per fare dell'Iberoamerica un attore chiave nel nuovo ordine mondiale.

La Business Council Alliance for Ibero-America (CEAPI) ha lanciato una tabella di marcia per rafforzare la cooperazione tra le due regioni durante il vertice UE-CELAC che si terrà in Colombia.
In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche, protezionismo commerciale e riconfigurazione degli equilibri di potere, il CEAPI ha presentato un decalogo volto a rafforzare i legami tra Europa e America Latina.
Il documento, intitolato "Più Ibero-America, una strategia globale in un mondo multipolare", sarà discusso durante l'ottava edizione del Congresso Iberoamericano del CEAPI, che si terrà a Siviglia dal 2 al 4 giugno. Si prevede che costituirà un contributo chiave al prossimo vertice UE-CELAC, previsto per novembre a Santa Marta, in Colombia.
Il manifesto sostiene che l'Iberoamerica non dovrebbe rassegnarsi a essere un attore periferico, ma piuttosto consolidarsi come un blocco con una propria voce nel sistema internazionale. In questo senso, il CEAPI auspica una relazione più simmetrica tra l'Unione Europea e l'America Latina, basata su valori condivisi, interessi economici comuni e un fermo impegno per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Tra le proposte, spicca la promozione delle cosiddette imprese "multi-iberoamericane", favorendo gli investimenti incrociati e l'internazionalizzazione tra entrambi i blocchi. Secondo il CEAPI, la Spagna è il fulcro naturale per facilitare questa connessione e fungere da ponte tra l'America Latina, l'Europa e altre regioni chiave come l'Asia e il Medio Oriente.
L'organizzazione imprenditoriale sottolinea inoltre la necessità di una gestione comune delle migrazioni, basata sulla migrazione circolare e sullo sfruttamento del dividendo demografico latinoamericano in un'Europa che invecchia. Allo stesso tempo, si batte per una visione condivisa che trascende l'aspetto economico: un modello culturale e sociale che rafforza i legami affettivi tra le due sponde dell'Atlantico.
In termini di investimenti, il CEAPI propone una transizione dai modelli estrattivi ad alleanze aziendali trasformative, focalizzate su settori chiave quali l'estrazione mineraria, l'agroalimentare, l'acqua, l'energia, il turismo e l'istruzione. Questa visione è completata dall'appello a un capitalismo consapevole che ponga le persone al centro dell'attività economica e agisca da leva contro la povertà e la disuguaglianza.
Il Decalogo sottolinea inoltre l'urgenza di contrastare il lavoro informale, che colpisce quasi il 48% dei lavoratori della regione, promuovendo la leadership femminile, sviluppando i giovani talenti e garantendo la sicurezza giuridica e la trasparenza istituzionale come condizioni necessarie per attrarre investimenti e consolidare democrazie forti.
Il CEAPI conclude che l'Europa e l'America Latina devono smettere di camminare parallelamente e procedere insieme, formando un blocco che, oltre a condividere storia, cultura e lingua, sia in grado di offrire una proposta di valore congiunta e pertinente su scala globale. "È tempo di credere, creare e crescere in America Latina", afferma il manifesto.
Nel corso della presentazione, tenutasi oggi a Siviglia, la presidente del CEAPI, Nuria Vilanova, ha sottolineato che nei paesi in via di sviluppo con una crescita inferiore al 4%, la ricchezza non riesce a raggiungere le fasce più svantaggiate.
Vilanova ha anche colto l'occasione per annunciare che Dionisio Gutiérrez ha vinto il Premio Enrique Iglesias. Dopo 33 anni trascorsi nella sua azienda, si è concentrato sulla difesa della politica pulita.
eleconomista